[04/02/2010] News toscana

Pendolaria 2009: il quadro che emerge non รจ confortante nemmeno per la Toscana

FIRENZE. Strade versus ferrovie? Sicuramente sì se si parla di finanziamenti e specialmente se restringiamo il campo al comparto dei treni per i pendolari. In un periodo  di "vacche magre" come quello in corso e come quello che ci aspetta la coperta rischia di essere troppo corta: «C'è infatti una ragione precisa per cui il servizio ferroviario pendolare in Italia ha standard così distanti dal resto dei Paesi europei - ha sottolineato Piero Baronti presidente di Legambiente Toscana - I pendolari del treno hanno infatti un nemico: la strada».

E di risorse per la mobilità locale su ferro ce ne sarebbe davvero bisogno: «Treni vecchi, sporchi accolgono le migliaia di persone che ogni giorno devono spostarsi per le tratte locali. Legambiente - ha continuato Baronti - da anni si mobilita a fianco di questi soggetti per chiedere una vera incentivazione del trasporto pubblico. Come dimostra il rapporto Pendolaria 2009, invece, il 67% delle risorse stanziate attraverso la Legge Obiettivo dal 2002 ad oggi è andato verso strade e autostrade».

Il rapporto, che fotografa la situazione del trasporto ferroviario regionale e metropolitano in Italia, è stato presentato oggi a Siena per la parte relativa agli approfondimenti toscani,  alla presenza oltreché di Baronti, di Fabio Massimo Rossi, presidente Legambiente Siena, e di Stefano Maggi, docente Università di Siena. Lo studio ha anche analizzato quanto e come le Regioni italiane hanno investito nei treni, perché spetta a loro definire il Contratto di servizio con i gestori e individuare i capitoli di spesa nel proprio bilancio per migliorare i servizi aggiuntivi e per il materiale rotabile.

In Toscana la spesa regionale per le infrastrutture (dati 2003-2009) per le strade è di 621,50 milioni, per le ferrovie è di 64,73 milioni. La nostra regione con 5 milioni di Euro erogati per l'acquisto di nuove elettromotrici e 37,7 milioni di Euro per avere un numero maggiore di treni/km arriva allo 0,44% del bilancio. Nonostante questo il giudizio di Legambiente non è completamente negativo: «la Regione ha perseguito in questi anni con continuità lo sforzo di migliorare il servizio ferroviario pendolare e i numeri stanno dimostrando che questa direzione paga- ha ripreso il presidente di Legambiente Toscana- Anche in termini di aumento della domanda si è passati da 165mila passeggeri trasportati nel 2000 a 260mila nel 2009. Dati, questi che confermano un miglioramento in positivo per la Toscana ma che comunque devo far riflettere lo stesso».

In Italia per il prossimo triennio pare che il salto di qualità tanto caldeggiato non ci sarà: i nuovi treni annunciati sono infatti solo una piccolissima goccia nel mare delle necessità del servizio pendolare, niente di paragonabile con il "Progetto 1000 treni per i pendolari" lanciato due anni fa e rimasto sulla carta, dichiarano dall'associazione ambientalista, per l'agognato rilancio si dovrà aspettare ancora, almeno fin quando si riuscirà ad invertire le priorità di spesa di governo e regioni. Baronti infine si sofferma su alcune proposte: «Bisogna dare priorità alle città negli investimenti infrastrutturali e spostare nei nodi urbani la voce maggioritaria della spesa per infrastrutture, bisogna aumentare l'attenzione alla qualità del servizio dando voce ai cittadini che si muovono in treno e legare le politiche dei trasporti alle scelte urbanistiche nelle aree urbane per condividere e coordinare gli obiettivi. Investire sul trasporto ferroviario pendolare- conclude il presidente di Legambiente Toscana- è una ricetta che fa bene alle città al portafoglio delle famiglie, alla qualità della vita e alla crisi economica».

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