[04/02/2010] News toscana

Centrale a biomasse in porto, precisazione della Provincia di Livorno

LIVORNO. Sulle polemiche seguite alla presentazione della centrale a biomasse di Livorno, interviene oggi la Provincia con alcune precisazioni dell'assessore all'Energia Cristiano Toncelli. «Le biomasse rispetto all'olio minerale hanno il vantaggio di non accrescere la quantità di CO2 nella nostra atmosfera ma è evidente che la realizzazione di impianti debba essere sempre commisurata alla situazione ambientale del territorio e ad essa siano associate ulteriori ricadute che consentano di chiudere un ciclo complessivamente positivo».

La Provincia chiarisce poi che l'impianto proposto «è innovativo nella sua concezione». E che «l'iter autorizzativo ha quindi applicato criteri più restrittivi rispetto alle normative esistenti. In particolare il limite imposto alle emissioni di polveri (PM10) è stato fissato a 30 microgrammi per metro cubo, al di sotto quindi della normativa che consente fino a 50 microgrammi e imponendo comunque, nel caso di superamento del limite ridotto di 30 microgrammi, l'istallazione di filtri».

«Va detto anche - prosegue la Provincia - che un'ulteriore prescrizione prevede che la centrale fornisca calore sotto forma di vapore agli impianti industriali vicini che quindi potranno spegnere le proprie caldaie. L'ubicazione in area portuale della centrale consentirà inoltre di dare finalmente seguito ai progetti di infrastrutturazione delle banchine per consentire alle navi di ricevere energia da terra e spengere i propri motori».

«Infine si chiarisce - viene poi spiegato - che il carburante indicato dal proponente è prioritariamente olio di colza poi di Jatropha e, solo in ultima analisi, di palma ma in ogni caso esso dovrà provenire, come previsto dall'Unione Europea, da colture certificate non derivanti quindi da deforestazione o eradicazione di piantagioni destinate alla produzione alimentare».

«La jatropha, in particolare, - conclude la nota della Provincia - è una pianta che cresce in aree semidesertiche dove altre colture non sono possibili e quindi può contribuire alla creazione di una economia nuova in territori altrimenti soggetti ad emigrazione. L'iter autorizzativo ha quindi seguito criteri rigorosi e rispettosi di tutte le normative esistenti ed ha coinvolto 14 soggetti tra Enti pubblici ed altre Istituzioni».

Tutto vero, anche se la Provincia omette di dire che cosa prevede il Pier..." sono opportune a fini energetici, solo l'utilizzo di risorse provenienti da un bacino di approvvigionamento strettamente connesso al luogo di utilizzo della biomassa".

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