[05/02/2010] News toscana
FIRENZE. La Regione Toscana vuole riqualificare i borghi e centri storici minori attraverso la bioedilizia con l'obiettivo anche di risparmiare energia, consumare meno suolo ed evitare che si spopolino. Questa la proposta fatta dall'assessore alla casa Eugenio Baronti alla Fiera di Milano, dove è in corso il convegno sul recupero di Borghi e centri storici.
Nell'occasione l'assessore ha ricordato il progetto "Abitare mediterraneo", di cui sono capofila Università di Firenze e Scuola Sant'Anna di Pisa, finanziato dalla Regione Toscana con 3,5 milioni di euro. «Il progetto, che sta partendo in queste settimane, è multidisciplinare, punta a riqualificare il patrimonio edilizio esistente e a fare della Toscana un laboratorio internazionale dell'abitare mediterraneo, ricercando e realizzando materiali e tecniche costruttive capaci di adeguare i criteri di bioedilizia e sostenibilità dell'abitare al clima, alla storia, alla cultura del nostro paese. Oggi come oggi infatti, la maggior parte dei materiali di bioedilizia viene dal nord Europa».
Per colmare questa lacuna la Regione intende creare un "Centro di competenza tecnologica" che serva da punto di riferimento per lo studio, la ricerca, il trasferimento tecnologico, l'innovazione e la realizzazione di buone pratiche, con il coinvolgimento delle imprese, delle pubbliche amministrazioni, delle associazioni professionali. Il recupero dei centri storici minori non è solo riferito ad abitazioni di pregio, ma ci sono alloggi popolari inutilizzati da riqualificare per favorire l'insediamento di cittadini fuori da nuclei attrattivi rappresentati dalle grandi città.
«Abbiamo previsto un fondo di 5 milioni per contributi a giovani coppie che intendono ristrutturare alloggi abbandonati per andare a risiedervi, dando così una risposta al diritto alla casa e, nello stesso tempo, alle esigenze di riqualificazione urbana. Solo favorendo le funzioni residenziali infatti, si contribuisce a frenare il degrado e la trasformazione di tanti centri storici minori a città museo o città vetrina» ha concluso Baronti