[28/07/2009] News

Altri 6,6 milioni per processare 270 tonnellate di rifiuti radioattivi di Caorso

LIVORNO. La Sogin, la società costituita nel 1999 per gestire in sicurezza la chiusura del ciclo di vita delle installazioni nucleari italiane (decommissioning), secondo quanto stabilito nel recente Ddl svilupo verrà prima commissariata e poi si provvederà a ridefinirne compiti, dipendenze e fonti di finanziamento, al fine di assicurare una maggiore efficienza nel settore.

Ma intanto la sua attività procede ed è notizia di ieri di un contratto siglato con la società svedese Studsvik per il trattamento e il condizionamento di circa 270 tonnellate di rifiuti radioattivi a bassa attività, prodotti durante l'esercizio e lo smantellamento della centrale nucleare di Caorso.

Il contratto, che ha un valore di 6,6 milioni di euro, pari a 73 milioni di corone svedesi, prevede - spiega una nota congiunta - il trattamento di 145 tonnellate di rifiuti a bassa attività, prodotti durante l'esercizio della centrale, e di 127 tonnellate di carboni attivi, che saranno rimossi dall'edificio off-gas a partire da agosto. I rifiuti saranno trattati e condizionati negli stabilimenti svedesi per poi essere riconsegnati al mittente "in una forma- si legge nella nota- che ne riduce i volumi e ne garantisce la sicurezza nel lungo termine''.

L'accordo tra Sogin e Studsvik, si legge nella nota congiunta «permette di rispettare i limiti previsti per lo stoccaggio dei rifiuti nei depositi esistenti e completare, quindi, le attività di smantellamento della centrale di Caorso già autorizzate». Ma dovranno poi essere ricondotti in Italia per essere stoccati in un sito che ancora non è stato individuato.

Le operazioni verranno avviate presumibilmente nella seconda metà dell'anno, e si protrarranno per circa 42 mesi, «'sotto il controllo delle rispettive autorità nazionali'». Che per l'Italia dovrebbero essere svolte dal l'Agenzia per la sicurezza nucleare, prevista dal Ddl sviluppo e che, sempre da quanto previsto dal ddl sarà «composta dalle strutture dell'attuale dipartimento nucleare, rischio tecnologico e industriale dell'Ispra e dalle risorse dell'Ente per le nuove tecnologie, l'energia e l'ambiente (Enea), attualmente preposte alle attività di competenza dell'Agenzia che le verranno associate» ma che ancora nei fatti non c'è.

Secondo l' amministratore delegato di Sogin, Massimo Romano, «l'accordo risolve un'importante criticità e consente di imprimere un'ulteriore accelerazione al decommissioning della centrale di Caorso» ma non cita Romano la criticità che rimane riguardo al fatto che l'individuazione del sito di stoccaggio per ricevere i rifiuti riprocessati non è invece stata ancora risolta.

E' invece evidente l'interesse per la società svedese di siglare questo accordo, che non viene celata da Groth Magnus, presidente e amministratore delegato di Studsvik che afferma infatti che «questo accordo offre l' opportunità di entrare nel mercato italiano e di affermarsi quale operatore globale dell'industria nucleare».

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