[09/02/2010] News toscana
LIVORNO. La scelta dell'amministrazione comunale di realizzare il nuovo ospedale a Montenero continua a far discutere. Dopo il referendum, la discussione in consiglio comunale, e le proteste dei residenti dell'area interessata all'intervento, questa volta, a promettere una ferma opposizione al progetto è l'Osservatorio trasformazioni urbane livornesi, già protagonista (come voce critica) in alcune battaglie cittadine come la trasformazione della Porta a Mare e quella di piazza del Luogo Pio. Alla base della protesta tre nodi fondamentali: l'assenza di partecipazione, il rischio di una speculazione edilizia nell'area del vecchio destinata a riqualificazione (case, uffici), la mancanza dei necessari strumenti urbanistici. Secondo i partecipanti all'osservatorio che presenteranno un esposto a Regione, Provincia, sindaco e Procura della Repubblica, è stato sbagliato anche il percorso per giungere alla decisione.
«Parliamo di un approccio mediatico che confonde la partecipazione con il consenso, sostenuto dalla direttrice Asl e dall'assessore regionale alla Sanità, escludendo il consiglio comunale di Livorno, tutti i comuni della provincia facenti parte della stessa Asl, gli addetti ai lavori e i cittadini, tutto ciò senza una pianificazione urbanistica generale che preveda e organizzi delocalizzazioni e modifiche di destinazione d'uso legate alla riprogrammazione territoriale della sanità e dei servizi sociali, sul territorio».
Così, ritenendo giuste e pertinenti le proteste dei comitati di residenti e cittadini espresse e le prese di posizione contrarie dei partiti dell'opposizione sia di destra che di sinistra, alcune associazioni e gruppi di lavoro (Associazione tavolo di partecipazione, Medicina democratica, Osservatorio trasformazioni urbane, Senza Soste) si sono uniti, per contrastare le nuove scelte di trasformazione urbana, «per la poca fondatezza del progetto di nuovo ospedale, assurdo e improvvisato, che porterà dequalificazione ambientale attraverso nuove cementificazioni collinari e un peggioramento sostanziale delle condizioni di vita dei livornesi». Con questa nuova struttura, secondo l'Osservatorio, si verificherà un depauperamento delle funzioni vitali della città storica, disagi dell'utenza per le distanze ben superiori rispetto al baricentrico ospedale attuale e la privatizzazione gestionale dei servizi ospedalieri a causa del previsto project financing a copertura di un terzo dei costi. «Il programma per il nuovo ospedale - spiegano dall'Osservatorio - metterà in movimento, interventi edilizi di tutti i tipi, grandi demolizioni, ingenti volumi di nuove edificazioni, ed attiverebbe le cosiddette valorizzazioni fondiarie, in quanto buona parte dell'area dell'ospedale attuale sarà destinata a residenze ed uffici, diventando una grande area di trasformazione in aggiunta di quelle previste, e le sedi diffuse sul territorio modificheranno in privata la loro destinazione d'uso senza sapere come e quando verranno sostituite».
Non mancano, sempre secondo gli attivisti, le lacune in materia pianificazione urbanistica. «E' stata decisa una variante al Prg della città saltando il passaggio obbligato di un'adozione formale, da sottoporre all'approvazione del consiglio comunale e alla verifica del governo regionale dopo i tempi stabiliti dalla legge per le osservazioni dei cittadini. Ribadiamo che nel piano strutturale il distretto ospedaliero insiste nell'area attuale di Viale Alfieri, che invece diviene area di trasformazione».