[11/02/2010] News

BirdLife International all'Italia: «Gravi perplessità sulla vostra legge comunitaria relativa alla caccia»

BRUXELLES. In un comunicato congiunto BirdLife International e Lipu «Esprimono la loro perplessità relativa all'articolo 43 della legge Comunitaria che non migliorerà la difficile situazione dell'Italia sotto il profilo del recepimento e dell'applicazione della direttiva Uccelli e in particolare della normativa sulla caccia». La Legge Comunitaria viene adottata ogni anno dall'Italia per conformare le sue leggi agli obblighi comunitari derivanti da direttive europee, regolamenti europei, procedure di infrazione e sentenze della Corte di Giustizia Europea.

Il giudizio è particolarmente pesante perché BirdLife International è una federazione di organizzazioni di conservazione della natura attiva in più di 100 Paesi nel mondo ed è anche la maggior organizzazione ad occuparsi dello stato degli uccelli nel mondo, dei loro habitat. Inoltre i parlamentari filo-caccia selvaggia del Pdl hanno tirato spesso in ballo un documento firmato congiuntamente da BirdLife International e associazioni venatorie europee che, secondo loro, darebbe il via libera al prolungamento della stagione venatoria. 

Secondo Angelo Caserta, direttore regionale della divisione Europea di BirdLife International, «La soppressione del limite al calendario venatorio, fino ad oggi previsto dalla legge italiana, è un elemento che rischia di complicare lo stato delle cose, determinando una nuova serie di infrazioni e vari problemi di conservazione della natura. Dall'analisi dell'articolo, messo a confronto con le motivazioni della procedura di infrazione 2006/2131, emerge che alle più importanti richieste avanzate all'Italia dalla Commissione europea, manca del tutto una risposta. La situazione italiana preoccupa anche per il rischio di un nuovo conflitto tra le parti. Nessuna norma è prevista relativamente al serio problema delle deroghe a cacciare specie protette, per il quale la Commissione chiede all'Italia un giro di vite e un più efficace potere di intervento statale. Nessuna misura è prevista a favore della tutela degli habitat esterni alla Rete Natura 2000 come pure richiesto dall'articolo 4.4 della direttiva e dalla procedura di infrazione».

Rete Natura 2000 è la rete europea di siti tutelati dalla Direttiva Uccelli e della Direttiva Habitat, ed ha il compito di la sopravvivenza a lungo termine della biodiversità del continente europeo. Rete Natura 2000 è formata dalle Zone di Protezione Speciale (Zps), e dai Siti di Importanza Comunitaria (Sic) e dalle Important bird Area (Iba) che servono come v base per istituire le Zps.

BirdLife International esprime anche forti dubbi «Sulla scelta di inserire come riferimento normativo la Guida europea sulla caccia, che rappresenta un importante strumento di interpretazione ma che non ha carattere né struttura giuridica e che dunque, se impropriamente utilizzata, può rappresentare un ostacolo anziché un contributo alla chiarezza e alla soluzione delle controversie. Particolarmente grave appare poi la scelta di sopprimere il limite al calendario venatorio generale, che ad oggi ha garantito il rispetto delle previsioni comunitarie e impedito che, sul fronte dei tempi di caccia, l'Italia potesse replicare le infrazioni commesse sulle deroghe. Se sono dunque molte e particolarmente serie le perplessità sull'attuale formulazione della legge Comunitaria, è in generale la situazione italiana a destare non poche preoccupazioni, prefigurandosi un nuovo e anche aspro scontro tra i diversi portatori di interessi che certamente non farà bene alle politiche italiane di conservazione della natura. L'auspicio di BirdLife International è che il Governo e il Parlamento italiano possano rivedere la norma e formularla in modo adeguato, a partire dall'opportuno e assolutamente necessario reinserimento del limite al calendario venatorio nazionale».

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