[15/02/2010] News
FIRENZE. Gli obiettivi del Millennio fissati dalle Nazioni Unite in tema di acqua, secondo i quali doveva essere dimezzato il numero di persone senza un accesso sostenibile ad acqua potabile e servizi igienici fondamentali entro il 2015, molto probabilmente saranno disattesi, ma l'Europa prova a fare comunque la sua parte.
La Commissione europea tramite il secondo ''Acp-Eu water facility'', che può contare su un finanziamento di 200 milioni di euro ha previsto un nuovo contributo per aiutare a garantire l'accesso all'acqua potabile nelle aree più povere di Africa, Caraibi e Pacifico (Acp).
«I progetti selezionati dal bando del 2010 potranno essere finanziati già alla fine di quest'anno - informa Koos Richelle, direttore generale di Europaid - promuovendo il coinvolgimento non solo di organizzazioni non governative ma anche di imprese private, oltre a partnership con organizzazioni locali e cofinanziamenti per realizzare progetti di grandi dimensioni. Non ci sono criteri geografici prefissati, ma è chiaro che la maggior parte dei progetti verrà realizzato in Africa».
Il finanziamento servirà per le infrastrutture di base, per la manutenzioni delle reti e per un sostegno complessivo alla gestione delle risorse idriche ai fini di uno sviluppo sostenibile. «L'assegnazione di questi fondi arriva in un periodo di difficoltà a livello economico e finanziario - ha dichiarato Carla Osorio, a capo dell'unità ''Water and energy facility'' della Commissione europea - Acqua potabile e servizi igienici costituiscono necessità fondamentali e vitali per una buona salute: speriamo di migliorare in modo significativo le vite di milioni di persone bisognose». Il primo Acp-Eu water facility, partito nel 2004 aveva a disposizione un finanziamento più cospicuo (497 milioni di euro), informano dalla Commissione, attraverso il quale sono stati fatti interventi per l'accesso all'acqua potabile che hanno interessato 14 milioni e mezzo di persone. Di queste, tre milioni hanno anche ottenuto un miglioramento dei servizi igienico-sanitari, mentre 10 milioni e mezzo hanno partecipato a programmi per promuovere una cultura dell'igiene.