[23/02/2010] News

Rifiuti: Escap e fondazione Gates presentano il progetto “Turn Trash into Cash”

LIVORNO. La Commissione economica e sociale dell'Onu per l'Asia e il Pacifico (Escap) ha inaugurato a Dacca un'iniziativa intitolata "Turn Trash into Cash"  (rifiuti contro denaro liquido), finanziata dalla Bill and Miranda Gates Foundation, che ha l'obiettivo di migliorare la gestione dei rifiuti nelle città dell'Asia-Pacifico, nel rispetto dell'ambiente. Il progetto è stato presentato  nella capitale del Bangladesh durante il Regional exposure workshop on Pro-poor & Sustainable Solid Waste Management for Secondary Cities and Small Towns, iniziato ieri  e che si concluderà il 24 febbraio.

L'Escap spiega che «L'iniziativa punta a decentralizzare la gestione dei rifiuti, a sviluppare strategie in favore dei poveri, a ridurre le emissioni di CO2 e ad autofinanziare l'insieme del processo attraverso la vendita di quote di carbonio. Questo piano tenta di rispondere all'esplosione economica e demografica delle città dell'Asia-Pacifico. Le discariche delle città sono piene e diventa sempre più difficile trovare dei terreni per realizzarne delle nuove».

Le amministrazioni municipali dell'Asia-Pacifico spendono oltre il 60% del loro bilancio annuale per raccogliere, trasportare e stoccare i rifiuti e di solito la spazzatura non viene totalmente raccolta, ma spesso è abbandonata (e bruciata) a cielo aperto, con gravi problemi di inquinamento di corsi e falde d'acqua e dell'aria. Il nuovo progetto dell'Escap punta a rendere la raccolta "informale" dei rifiuti un'attività redditizia: «Milioni di persone vivono della raccolta di rifiuti naturali e non naturali - spiega la Commissione dell'Onu - Trasformando questi rifiuti in compost, questi raccoglitori di detriti potranno autofinanziarsi attraverso la vendita di carbon credits».

Il progetto dell'Escap è stato sviluppato insieme alla Waste Concern, una Ong del Bangladesh che è stata una delle prima organizzazioni che ha pensato al riciclo dei rifiuti per acquistare carbon credits nell'ambito del nell'ambito del Clean development mechanism (Cdm) del Protocollo di Kyoto, che permette ai Paesi industrializzati di investire in imprese che riducono le emissioni nei Paesi in via di sviluppo. Il progetto è già stato testato con successo dal 2005 nello Sri Lanka e in Vietnam, dove due impianti di compostaggio hanno permesso ognuno a circa 1.000 famiglie di autofinanziare il trattamento quotidiano da 2 a 3 tonnellate di rifiuti. Una parte importante del progetto consiste nella formazione delle famiglie a separare i rifiuti. Poi si inizia a procedere alla raccolta dell'organico, al riciclo e al recupero. Alla fine, circa 70 - 80% viene portato agli impianti compostaggio. I materiali, tra il 15 e il 20% dei rifiuti, vengono venduti ai rigattieri. Quel che rimane è tra il 5 e il 10% di rifiuti "inutilizzabili" che vengono raccolti una volta ogni  due o tre settimane dai camion del servizio pubblico di nettezza urbana e portati in discarica.

Al workshop in corso a Dacca partecipano rappresentanti di governi e di imprese private, istituzioni accademiche e  Ong provenienti da dieci paesi di Asia e Africa.  Aprendo l'incontro il ministro dell'ambiente e foreste del Bangladesh, Hasan Mahmud, ha detto: «Ormai tutto è sotto l'ombra del cambiamento climatico, un'appropriata raccolta e lo smaltimento dei rifiuti stanno diventando sempre più importanti non solo per migliorare la vita e l'ambiente delle nostre città, ma anche come un contributo alla mitigazione ed all'adattamento ai cambiamenti climatici. Questo è il motivo per cui questa iniziativa regionale di Escap e Waste Concern è davvero di grande attualità. In Bangladesh stiamo progettando di estendere il modello Waste Concern a tutti i 64 district towns».

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