![](../_new/immagini/nrm/2010_02_23_12_28_14.jpg)
[23/02/2010] News
LIVORNO. E' in corso a Bali, in Indonesia (e termina domani), un summit simultaneo e straordinario delle Conferenze delle parti delle Convenzioni di Basilea, Rotterdam e Stoccolma. Un evento che potrebbe segnare una svolta storica per la governance ambientale internazionale. L'iniziativa della convocazione congiunta delle tre convenzioni che si occupano di rifiuti e sostanze pericolose è stata presa da Achim Steiner, il direttore esecutivo del Programma Onu per l'ambiente (Unep) in accordo con la Fao. La riunione straordinaria delle tre organizzazioni leader a livello planetario nel campo della gestione delle sostanze chimiche e dei rifiuti è stata organizzata insieme all'undicesima sessione speciale del Governing Council/Global Ministerial Environment Forum (Council/Forum) dell'Unep che si tiene sempre a Bali dal 24 a l 26 febbraio.
Intanto il Pesticide Action Network dell'Asia-Pacifico (Pan-Ap) ha presentato a Bali il rapporto "Communities in Peril: Asian Regional Report on Community Monitoring of Highly Hazardous Pesticide Use". Si tratta di uno studio realizzato in collaborazione con organizzazioni locali che ha rivelato che, tenendo conto dei criteri di classificazione internazionale del Pan, il 66% dei principi attivi di antiparassitari utilizzati su verdure, cotone, riso ed altre colture sono altamente pericolosi.
Il rapporto mette insieme una mole impressionante di dati ed esperienze locali raccolte sul campo in Cambogia, Sri Lanka, Cina, Filippine, Vietnam, India, Indonesia e Malaysia. Secondo Bella Whittle, coordinatrice del progetto ed autrice del rapporto, «l'esposizione a questi pesticidi mette le comunità a rischio elevato di sviluppare gravi problemi di salute cronici, quali alterazioni del sistema endocrinologo, che possono essere causati a basse dosi di esposizione a certi pesticidi. E' particolarmente doloroso che la popolazione più vulnerabile, come le donne e i bambini, i malati e i malnutriti e gli anziani siano colpite in misura sproporzionata e che non possano sfuggire alle fonti di esposizione».
Diversi pesticidi ritrovati ed utilizzati nei Paesi asiatici sono stati vietati in altre aree del mondo, anche nei Paesi dove ha sede l'industria chimica che continua a produrli: «Ad esempio - si legge nel rapporto - il Paraquat prodotto dalla Syngenta (e da altre aziende) è vietato in Europa. La sede della Syngenta si trova in Svizzera».
Secondo il Pan «Le persone sono esposte a sostanze chimiche mortali per una serie di motivi: la mancanza parziale, insufficiente o completa di dispositivi di protezione individuale; fuoriuscite durante la miscelazione, l'irrorazione e/o il caricamento di pesticidi; pratiche insufficienti di stoccaggio e smaltimento, l'irrorazione controvento, che facilita la dispersione del prodotto. Inoltre, è comune trovare contenitori vuoti nei campi agricoli. L'acqua è contaminata da sostanze chimiche e dal deflusso da lavaggio di attrezzature nei corpi idrici locali. Sono necessari grandi sforzi per attuare i codici e le convenzioni internazionali in materia di pesticidi e per rispettare il Johannesburg Plan a ed attuare i suoi obiettivi per il 2020, in base ai quali le sostanze chimiche devono essere prodotte in maniera da portare alla minimizzazione degli effetti significativi per la salute umana e per l'ambiente».
Il rapporto del Pan fornisce indicazioni per ridurre i peggiori problemi posti dall'utilizzo dei pesticidi nei Paesi in via di sviluppo, in particolare in Asia, tra questi elenca la riduzione e l'eliminazione dei pesticidi altamente pericolosi e la fine della registrazione da parte dei governi di pesticidi che richiedono dispositivi di protezione individuale (Dpi) a causa della loro inadeguatezza e dei costo che rendono irrealizzabile un loro utilizzo in Paesi poveri e nelle comunità rurali tecnologicamente arretrate.
Il direttore esecutivo del Pan-Ap, Sarojeni Rengam, sottolinea che «I governi dovrebbero eliminare i pesticidi altamente pericolosi e passare progressivamente alla fase "non-chemical" di gestione delle specie nocive. Il supporto deve concentrarsi sulle indagini, l'educazione e la promozione di pratiche agro-ecologiche, Biodiversity Based Ecological Agriculture e Integrated Pest Management».