[02/03/2010] News toscana

Smog, Bramerini a greenreport: «Con la nuova delibera più responsabilità ai Comuni»

GROSSETO. Lo smog attanaglia le città e la regione Toscana decide di intervenire senza indugi per cercare di ridurre l'inquinamento, nonostante i recenti dati sulla qualità dell'aria forniti da Arpat dimostrino, che nonostante la strada da percorrere sia ancora lunga, miglioramenti nelle città della regione ci sono stati.

Ieri, su proposta dell'assessore all'Ambiente Anna Rita Bramerini, la giunta ha infatti votato una delibera che accelera le misure previste dalla legge regionale sulla qualità dell'aria, fornendo un elenco di azioni che i comuni dovranno mettere in atto qualora gli sforamenti di PM10 fossero già avvenuti o vicini ad esserlo.

«La delibera è partita dalla legge regionale della qualità dell'aria che riordina le competenze e struttura atti prima considerati volontari e ci stiamo lavorando da prima di Natale assieme ai comuni» ci ha detto l'assessore all'Ambiente Anna Rita Bramerini (Nella foto), alla quale abbiamo chiesto se in qualche modo questo atto fosse stato ispirato dal documento sottoscritto e inviato al governo dai sindaci del nord.

Ma i sindaci non potevano anche prima mettere in atto questi provvedimenti?

«La differenza sta appunto nell'aver strutturato atti volontari. La legge individua atti strutturali che sono poi gli unici che consentono effettivamente di aggredire il problema dell'inquinamento dell'aria, e che abbiamo finanziato, da quelli considerati contingibili e urgenti. Con l'inizio dell'anno, quando in Italia, che non ha recepito la nuova direttiva, sono divenuti più restrittivi i limiti di legge, passando da 35 a 7 le possibilità di sforamento annuale dei limiti delle Pm10,  abbiamo pensato di dare una accelerazione e di indicare una serie di azioni che i comuni dovranno intraprendere per cercare di rimanere nei limiti e quindi a non andare incontro a violazioni di legge. La legge regionale già prevede che i comuni si dotino di piani comunali, ovvero azioni che i sindaci di un'area devono fare non appena l'Arpat comunica il pericolo sforamento. Quindi non abbiamo fatto altro che accelerare i tempi che la legge ci dettava, ovvero i sindaci ci dovranno dire in quindici giorni anziché in sei mesi quali tra le azioni previste intendono adottare per rientrare dal rischio sforamento».

Una azione che ha comunque avuto il sostegno dei sindaci?

«Sì la delibera che ieri la giunta ha votato è frutto dell'azione di coordinamento che la Regione sta conducendo insieme ai Comuni, che mi sembra sia stato riconosciuto. In base a questa delibera si interviene nell'immediato, con provvedimenti contingenti,  che saranno presi dai comuni con il coordinamento delle province, come la possibilità di istituire corse suppletive di mezzi pubblici, l'intensificazione dei servizi di scuola-bus, l'incremento del numero di taxi, l'incentivazione all'uso dei mezzi pubblici attraverso la riduzione del costo dei biglietti o la loro gratuità, come nel caso dei parcheggi scambiatori, per fare alcuni esempi. Tutte azioni contingibili e urgenti ma inserite nell'alveo  della politica regionale di tutela dell'ambiente e contrasto all'inquinamento, che mira ad incentivare gli interventi strutturali. Tra l'altro la delibera prevede che per mettere in atto queste azioni i comuni possano attingere dal capitolo delle spese correnti delle risorse che abbiamo già assegnato per il 2010, a garanzia che queste azioni possano effettivamente essere messe in pratica».

E se i comuni non interverranno scatteranno i poteri sostitutivi del presidente della regione?

«Sì questa è la novità introdotta su richiesta della commissione ambiente, in particolare dei Verdi, che abbiamo accolto e fatto diventare immediatamente un articolo della delibera».

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