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[03/03/2010] News
LIVORNO. Creare posti di lavoro, generare sviluppo e fare ricerca. Non solo uno slogan. Lo ha dimostrato l'azienda ligure Ferrania Solis, storica produttrice di pellicole per macchine fotografiche e film, riconvertita alla realizzazione di pannelli fotovoltaici. Quando la green ecomomy dimostra cosa può essere davvero. Ma c'è di più. Perché Ferrania non si è limitata a scommettere sulle fonti rinnovabili, ma ha reindustrializzato una parte delle sue attività. Con l'avvento del digitale e il calo di richiesta delle pellicole, ha saputo presentarsi sul mercato con un progetto all'avanguardia, ingenti investimenti e idee chiare.
«Contiamo di arrivare a 24 mila pannelli al silicio entro la fine dell'anno e a 143 mila nel 2012 - ha spiegato l'amministratore delegato di Ferrenia Ernesto Salamone a greenreport.it. «Un programma impressionante che si basa su un investimento iniziale di 11 milione e 200 mila euro. A gestire questa sfida sono gli armatori genovesi Messina che dopo l'uscita dei soci Mascalza e Gavio nel 2008, hanno afferrato le redini dell'impresa - commissariata nel 2004 - e l'hanno condotta alla porte della nuova avventura del fotovoltaico. Convinti che la scelta porterà i suoi frutti, contano di chiudere il primo anno di attività (la produzione è iniziata a gennaio) con un fatturato di 12 milioni. «Crediamo che il settore delle rinnovabili abbia grandi potenzialità sia sul versante occupazionale sia per il rilancio del tessuto industriale della zona, nell'ottica delle nuove tecnologie legate alla green economy - ha spiegato Stefano Messina in rappresentanza degli azionisti».
La fabbrica fotovoltaica, si candida quindi a rappresentare in Liguria il primo grande insediamento industriale del settore e a svolgere un importante ruolo di rilancio nell'ambito della Val Bormida grazie alla riconversione (in fase di attuazione) e al reimpiego di maestranze. «Quello che vorremmo creare è un centro di eccellenza made in Italy in un contesto, come quello nazionale, il cui mercato è coperto attualmente per i 2/3 da impianti fotovoltaici realizzati con pannelli importati dall'estero - spiega Ernesto Salamoni». E per fare ciò servono nuovi spazi. Oltre ai capannoni già esistenti, nel sito storico della casa delle pellicole che si trova a Cairo Montenotte, comune al confine tra Lombardia e Piemonte, è in programma la costruzione di altri edifici per un totale di 19 mila metri quadrati.
Ampi margini di crescita, secondo l'azienda che per la materia prima ha deciso di rifornirsi a Taiwan e in Germania - sostenendo di non avere problemi di approvvigionamento in tal senso a differenza di quello che sembra stia accadendo all'ex Electrolux - , arriveranno anche sul fronte della manodopera. Dai 54 attuali, gli addetti saliranno a 74 entro il 2011. Destinati a aumentare, anche le ditte esterne di montaggio e tutto l'indotto legato al mercato delle rinnovabili. "Ci proponiamo come base per la creazione del centro di eccellenza del fotovoltaico del nord ovest con l'obiettivo di una filiera industriale il più possibile integrata da sviluppare con il sostegno, le sinergie e l'aiuto della regione Liguria e del ministero dello Sviluppo Economico nell'ambito delle opportunità offerte dai Poli di Innovazione e dal neonato Parco Tecnologico Val Bormida - conclude Salamone". Ferrania si è infatti dotata di alcune imprese di fiducia alle quali si affiderà per il montaggio dei suoi impianti fotovoltaici. Un ciclo virtuoso che trasforma lo slogan lavoro-sviluppo-ricerca in una esemplare avventura di riconversione green.