[04/03/2010] News toscana

Relazione Tar Firenze 2010: in crescita i ricorsi edilizi e quelli ambientali, in calo quelli urbanistici

FIRENZE. Tra le varie categorie omogenee in cui sono stati suddivisi i 15.759 ricorsi che, a fine 2009, rappresentavano il contenzioso ancora pendente presso il Tribunale amministrativo regionale (Tar) di Firenze, numeri significativi riguardano i raggruppamenti "Agricoltura e foreste" (229 ricorsi pendenti, di cui 20 presentati nel solo 2009), "Ambiente" (775 ricorsi, di cui 103 presentati nel 2009), "Appalti pubblici di lavori, servizi e forniture" (650 pendenti, di cui 155 presentati nel 2009), "Inquinamento" (79 in totale, 15 sollevati nel 2009), e soprattutto "Edilizia e urbanistica", con ben 8991 ricorsi ancora pendenti di cui 840 presentati nel 2009.

I dati sopra citati sono tratti dalla relazione di inaugurazione dell'anno giudiziario 2010, curata dal presidente Luigi Papiano e pubblicata il 2 marzo dagli uffici del Tar toscano.

Ciò che va sottolineato è che, tra tutti i ricorsi amministrativi ancora pendenti, oltre la metà (il 57% circa) è inerente all'edilizia e all'urbanistica. Relativamente agli atti presentati nel solo 2009, invece, gli 840 ricorsi presentati (di cui 757 inerenti all'edilizia, 83 all'urbanistica) rappresentano circa il 39% dei complessivi 2201 ricorsi presentati nell'anno trascorso.

Riguardo ai trend degli ultimi anni per i ricorsi edilizi, il Tar annota che essi sono scesi dai 1052 del 1999 ai 757 del 2009: un calo significativo, quindi, su scala decennale. Ma va considerato anche che il forte trend di discesa iniziale, che aveva portato i ricorsi a 562 nell'anno 2005, ha poi invertito la rotta, passando a 626 ricorsi (2006), 706 (2007), 936 nel 2008, fino ai già citati 757 del 2009.

Per l'urbanistica, invece, «si è confermata anche per il 2009, la tendenza alla contrazione dei ricorsi in materia urbanistica (concernenti piani e relative varianti), il cui andamento, storicamente incostante, è legato principalmente alle iniziative di pianificazione assunte dai vari comuni». Il dato è sceso dai 260 ricorsi pendenti nel 1999 agli 83 del 2009, ma con significative oscillazioni all'interno di questo periodo: il "vero" calo va considerato quello dai 256 del 2004 fino al dato attuale.

Questi dati si inseriscono in un generale calo di tutti i ricorsi pendenti (scesi da 44.400 agli attuali 15.700 in dieci anni) e dei nuovi ricorsi presentati (scesi da 3327 a 2201), un trend che la relazione del Tar attribuisce in buona parte alla «generalizzazione della regola del contraddittorio prima dell'adozione del provvedimento, attuata con la legge n. 15 del 2005, che ha consentito di prevenire numerose controversie, sia pur a prezzo di qualche rallentamento nell'azione amministrativa».

Riguardo alle linee giurisprudenziali e alle caratteristiche del contenzioso, è riportato che nonostante il trend sia in calo, comunque per il comparto urbanistico «si segnalano numerosi ricorsi (impugnazione di piani e regolamenti, soprattutto per la mancata previsione edificatoria di aree, strumenti lottizzatori e così via, anche da parte di associazioni ambientalistiche e comitati la cui legittimazione è stata, come di solito, riconosciuta solo nell'ipotesi di dimostrata esistenza di elementi di differenziazione dalla generalità dei cittadini e di stabile collegamento col territorio)».

Nella materia edilizia, invece, «non esistono particolari problematiche, salvo il fisiologico arretrato dei ricorsi pendenti, per la stabilità del quadro normativo».

Infine, la relazione del Tar sottolinea che «come nel passato recente, si è potuto notare un incremento delle cause in materia ambientale (bonifica di aree industriali dismesse, provvedimenti relativi a nuovi impianti di trattamento di rifiuti e connesse localizzazioni, attività di estrazione di materiale lapideo, impianti eolici). Il tutto appare acuito stante l'esistenza generalizzata di vincoli paesaggistici, ambientali ed archeologici nel territorio toscano».

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