[05/03/2010] News toscana
GROSSETO. Come è ormai tradizione, il governo ieri ha presentato un maxiemendamento sostitutivo del decreto legislativo varato il 13 gennaio scorso dal Consiglio dei ministri in merito agli «interventi urgenti per il contenimento delle spese negli enti locali» e ha posto la fiducia per la sua approvazione.
Così ieri ha portato a casa la sua ventinovesima fiducia in meno di due anni, votata con 305 voti a favore e 245 contrari. Il voto sull'intero provvedimento è fissato per martedì 9 marzo e dopodiché il testo passerà al Senato.
Si tratta quindi del primo passaggio, ma i tempi stringono dato che i termini per la conversione in legge scadono il 27 marzo, e se al Senato il decreto così trasformato ottenesse il via libera definitivo, entro un anno ci troveremo senza gli Ambiti territoriali ottimali per la gestione dei rifiuti e dei servizi idrici.
Grazie ad un emendamento voluto dalla Lega e inserito nel pacchetto dei correttivi approvato dalle commissioni affari costituzionali e bilancio della camera e mantenuto nel maxiemendamento approvato ieri.
Sempre nel maxiemendamento viene anticipato al 2010 il taglio del 25% degli assessori comunali e provinciali, mentre resta ferma al 2011 quello del 20% ai consiglieri di comuni e province. Sarà sempre al 2011 che dovranno scomparire i difensori civici comunali, le circoscrizioni nelle città con meno di 250mila abitanti, i direttori generali dei municipi con meno di 100mila abitanti, i consorzi tra enti locali, fatti salvi i bacini imbriferi montani e le autorità di ambito territoriale.
In compenso si allentano i vincoli del patto di stabilità per gli enti locali, e si aiuta Roma a risolvere il problema dei debiti pregressi che le impedivano di ritornare ad una gestione ordinaria.
Se il decreto così rivisto dovesse essere convertito, si porrebbe quindi il tema di come gestire le attività in corso da parte degli Ato, ovvero le gare per l'affidamento del gestore dei servizi, che in alcuni casi sono in fase avanzata e in altri prossime ad essere bandite.
«Siamo al caos- ha detto Raffaella Mariani, capogruppo Pd in commissione Ambiente della Camera, perché «nell'attesa che ora le regioni legiferino per la nuova organizzazione, c'è un vuoto normativo: chi farà le gare? Chi tutelerà gli enti locali?».
Perché è vero che ieri era solo il primo passaggio ma anche dal Senato ci si aspetta che ci sia l'approvazione, dati i tempi ristretti per la conversione in legge.
La regione Toscana già si attrezza per impugnare il provvedimento perché come aveva già sottolineato alla notizia dell'introduzione dell'emendamento di soppressione degli Ato, l'assessore all'ambiente Anna Rita Bramerini «questa decisione mette a repentaglio la riforma introdotta dalla legge regionale 61, che riorganizza la gestione del ciclo dei rifiuti. In Toscana gli Ato, già ridotti da 10 a 3, stanno lavorando per indire le gare per il gestore unico, gare che verrebbero bloccate. Inoltre il provvedimento costituirebbe una vera lesione dell'autonomia dei Comuni».
L'autorità e i ruoli ad oggi in capo agli Ato passerebbero infatti alle province (gli stessi enti che, in campagna elettorale, il premier Silvio Berlusconi dichiarava di voler sopprimere) togliendo ogni autorità ai comuni che costituiscono le attuali autorità d'ambito.