[08/03/2010] News
LIVORNO. Il sud Italia sempre più protagonista nelle fonti rinnovabili. Il Fondo PPP Italia, fondo infrastrutturale gestito da Fondaco Sgr, che si avvale della consulenza di Equiter Spa (gruppo Intesa Sanpaolo) ha effettuato oggi un investimento in partnership con Infrastrutture Spa da 23 milioni di euro con Infrastrutture Spa per la realizzazione di impianti fotovoltaici in Sud Italia per una potenza complessiva pari a 5 MW. Mentre Vestas annuncia di aver ricevuto un nuovo ordine per la fornitura di 17 turbine V90-2.0 MW per il parco eolico di Maida, in Calabria.
Per quanto riguarda gli impianti di fotovoltaico che saranno installati nel Sud - anche se nello specifico non viene spiegato esattamente dove - si prevede una produzione di circa 10.000 MWh/anno e gli impianti saranno in grado di produrre una quantità di energia equivalente al fabbisogno annuo di 4000 famiglie e di garantire un risparmio di emissioni di CO2 (anidride carbonica) di circa 5000 tonnellate/anno.
L'ordine arrivato a Vestas, invece, comprende la fornitura, il trasporto e l'installazione delle turbine eoliche, per la durata di 5 anni. La fornitura delle turbine è prevista per la seconda metà del 2010 e il completamento del progetto entro la fine dello stesso anno. L'ordine è stato realizzato da Camas Energy S.r.l, società di progetto partecipata da Enerman Srl, operante nel campo della progettazione e dello sviluppo di parchi eolici, e W3 Srl, attiva nell'ambito della produzione di energia elettrica. Il parco sorgerà sul territorio del comune di Maida (CZ), in Calabria, andando ad incrementare l'istallato della regione con elevato potenziale eolico. «Siamo lieti di annunciare la firma di questo contratto con un nuovo cliente che ha posto fiducia in noi, nelle nostre turbine e nella tecnologia Vestas» ha dichiarato Juan Araluce, Presidente di Vestas Mediterranean. Con una capacità totale istallata di 34 MW e una produzione annua stimata di 90.000 MWh, l'impianto eolico eviterà l'emissione nell'ambiente di oltre 35.000 tonnellate di CO2 l'anno e sarà in grado di fornire energia elettrica a circa 37.500 famiglie italiane.
Sempre sul fronte delle energie rinnovabili, è di oggi un'altra notizia che ha bisogno però di prossimi approfondimenti. Secondo l'Ansa infatti la dibattuta questione della sostenibilità delle biomasse che vedeva finora l'Europa non avere una posizione univoca, avrebbe avuto una svolta: la Commissione sembra aver scelto la strada più facile quella del compromesso, «delegando agli Stati membri l'individuazione e l'applicazione di criteri di eco compatibilità per le biomasse solide e gassose nella produzione di energia. Si tratta di una scorciatoia che autorizza i paesi partner a adottare licenze e standard volontari e misure nazionali. Ed e' proprio il carattere volontario a preoccupare il fronte ambientalista». Il legname che dà origine alla legna da ardere a chips e pellets proviene infatti da aree dell'Europa orientale, in cui è diffuso il taglio illegale o distruttivo.
Non un granché, per usare un eufemismo, il Commissario «ha però voluto tranquillizzare il fronte contrario assicurando che verranno predisposte linee guida in grado di garantire l'adozione di forti criteri di responsabilità sociale e ambientale, per assicurare che le biomasse siano di origine legale ed escludere che siano legate a pratiche distruttive, alla conversione di preziosi ecosistemi o che mettano a rischio essenziali colture alimentari». Ma il problema è proprio qui: come abbiamo visto tante volta anche in Toscana, il fatto che non ci siano regole certe e vincoli, se non appunto indirizzi come il Pier, fa sì che ognuno nella sostanza fa come vuole...E questo con la sostenibilità ha poco o nulla a che vedere.