[09/03/2010] News toscana
FIRENZE. Ancora un anno di sofferenza e poi i cittadini di Pieve S. Lorenzo e Minucciano, in Alta Garfagnana e Càsola in Lunigiana, potranno tirare un sospiro di sollievo: le loro strade saranno liberate dai 15 mila camion che, annualmente, attraversano l'Appennino Tosco-Emiliano per trasportare materiale estratto dalle cave di marmo. Infatti il 1° marzo 2011 entrerà in funzione lo scalo-merci di Minucciano, dove la "Migra", società a maggioranza pubblica partecipata dal comune, che produce granulati e polveri di marmo, potrà trasferire il materiale estratto dalle cave su carri ferroviari (in tutto 13, ciascuno con 2 container), che percorreranno un tratto della linea ferroviaria Lucca-Aulla e, quindi, la linea ‘Pontremolese' fino a Sassuolo, dove ha sede lo stabilimento Kerakoll, che trasforma i residui del marmo in malte e collanti per l'edilizia.
L'accordo è stato sottoscritto dall'assessore regionale ai Trasporti Riccardo Conti (Nella foto), dal presidente della provincia di Lucca, Stefano Baccelli, dal presidente della provincia di Massa-Carrara, Osvaldo Angeli, dai sindaci di Minucciano, Domenico Davini, e di Casola in Lunigiana, Riccardo Ballerini, dai presidenti delle Comunità montane della Garfagnana e della Lunigiana, rispettivamente Mario Puppa e Paolo Bissoli, e da Calogero Di Venuta responsabile della Direzione territoriale produzione di Rfi.
«I benefici del progetto - ha sottolineato il presidente della provincia di Lucca, Baccelli - sono molteplici: per il sistema della mobilità, per l'ambiente e per l'occupazione. Le misure restrittive al transito dei mezzi pesanti, infatti, cominciavano a creare seri ostacoli alla prosecuzione dell'attività lavorativa dell'azienda Migra. Di qui la soluzione del trasferimento delle merci da gomma a rotaia: l'alternativa più efficace, che permetterà di mantenere attiva la produzione, garantendo la sostenibilità dell'impresa. Il tutto con benefici sull'ambiente e sulla qualità della vita delle zone interessate. Minucciano può rappresentare un'esperienza-pilota esportabile anche in altre realtà produttive del territorio» ha concluso il presidente. Il costo complessivo dell'operazione è di 2 milioni e 270 mila euro, di cui 970 mila a carico della Regione, 550 mila euro ciascuna per le province di Lucca e Massa Carrara, 120 mila per il comune di Minucciano, 40 mila per la Comunità montana della Garfagnana, 30 mila per la Comunità montana della Lunigiana, 10 mila euro, infine, a carico del comune di Càsola in Lunigiana.