[30/07/2009] News toscana
La decisione del Ministro Stefania Prestigiacomo di istituire un Marchio di sostenibilità per valorizzare le aree marine protette, sgombra il campo da tanti equivoci, da tante supposizioni o cattivi pensieri sulle reali intenzioni ed attitudini del Ministro...messo nei mesi passati sotto accusa solo per aver sostenuto -in periodi di magra- una verità elementare, quella della necessità di realizzare sinergie tra pubblico e privato nella gestione dei parchi e delle aree protette in modo da renderli realmente fruibili e, se possibile, anche economicamente profittevoli, come avviene in molte esperienze estere.
«Mareamico - ha dichiarato il Presidente dell'Associazione Ecologico-scientifica On. Roberto Tortoli, chiederà al Ministro di poter aderire all'Accordo ed anche di poter partecipare al previsto Tavolo Tecnico, mettendo a disposizione del Ministero tutta la professionalità del proprio Comitato Scientifico e le nozioni sui parchi più virtuosi accumulate in tanti anni di attività internazionale e transfrontaliera. Tale scelta del ministro appare in perfetta sintonia con lo spirito della Recente Direttiva comunitaria in materia di regole e forme di protezione per le AMP sulla base della necessità di salvaguardare l'ambiente marino, mantenere la biodiversità, rispettare gli impegni assunti in sede internazionale».
Intervenendo sulla stessa materia Il Presidente del Centro Nazionale Iniziative sociali, On. Pino Lucchesi, già Presidente del Comitato Interministeriale Emas-Ecolabel, ha evidenziato che «la scelta del Ministro si muove palesemente - anche per la sua traiettoria espansiva e la sua applicabilità ad aree contigue- nella direzione della istituzione del Marchio Nazionale di qualità ambientale, a più riprese da me inutilmente sollecitata alla attenzione dei vari Ministri (Matteoli, Pecoraro, Prestigiacomo), auspicabile per mille motivi ma anche in qualche misura obbligata in attuazione di una specifica norma di legge (Legge Ronchi). Comunque il "Marchio Prestigiacomo" ha il pregio di rispondere alla mano pubblica e fa tabula rasa dei tanti marchietti fasulli sorti come funghi negli ultimi anni per interessi particolari (bandiere blu, ma non solo)».