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[17/03/2010] News toscana
FIRENZE. Per la giornata mondiale dell'acqua che si celebrerà il prossimo 22 marzo Confservizi Cispel Toscana rilancia l'acqua del rubinetto: «L'abitudine di bere l'acqua di casa si sta consolidando tra i toscani. E' una bella notizia non solo per l'ambiente ma anche per le aziende di gestione del servizio che vedono premiati anni di attività volti a migliorare la qualità del servizio e dell'acqua che arriva nelle nostre case» ha dichiarato Alfredo De Girolamo, presidente di Confservizi Cispel Toscana.
Secondo i dati incrociati di varie indagini che hanno effettuato le aziende di gestione del servizio idrico (Acque Spa, Acquedottto del Fiora Spa, Asa Spa, Gaia Spa, Geal Spa, Nuove Acque Spa, Publiacqua Spa), risulta che nel 2005 era il 26 per cento della popolazione a bere regolarmente l'acqua del rubinetto, nel 2009 si è giunti al 40 per cento. Sommando la percentuale di coloro che bevono l'acqua regolarmente con coloro che la bevono saltuariamente si arriva ad un 71 per cento, contro il 49 per cento di 5 anni fa.
Un risultato enorme se fosse vero, soprattutto se si considera che non più tardi di una settimana fa Mineracqua parlava di oltre il 95% delle famiglie italiane che beve acqua in bottiglia, con trend in aumento. Anche se ovviamente vorremmo che Cispel avesse ragione al 100%, probabilmente la verità sta nel mezzo... altrimenti saremmo in presenza di una Toscana avanzatissima e virtuosissima rispetto al resto d'Italia.
«Ovviamente noi non diciamo che si deve bere acqua del rubinetto a tutti i costi, i cittadini toscani sono liberi di scegliere- ha ripreso De Girolamo- Diciamo solo che la nostra acqua è di qualità, controllata e sono infondati tutti i pregiudizi sulla bontà dell'acqua che arriva nelle nostre case. E' poi nostro dovere migliorare ancora ci sono infrastrutture da completare e zone della Toscana dove vi sono margini di miglioramento ma il fatto che quasi un toscano su due abbia scelto di fidarsi dell'acqua del rubinetto dimostra l'efficacia di questo settore in Toscana».
Scegliere la cosiddetta "acqua del sindaco" anche come bevanda da mettere sulle nostre tavole, significa dare un contributo alla tutela dell'ambiente e prestare un occhio al proprio portafoglio. Confservizi Cispel Toscana ha fatto due conti: «Sono circa 500.000 i toscani in più che bevono oggi regolarmente l'acqua del rubinetto rispetto a 5 anni fa. Considerato che il consumo medio a persona di acqua per bere è di 200 litri all'anno, è diminuito di 100.000 metri cubi annui l'acquisto di acqua imbottigliata, con un risparmio di almeno 20 milioni di euro. Una famiglia media di tre persone che sceglie di bere l'acqua del rubinetto al posto della minerale risparmia tra i 120 e i 200 euro all'anno, cifra con la quale si pagala la quasi totalità delle bollette dell'acqua per un anno».
Per quanto riguarda gli aspetti strettamente ambientali considerato che per fare una bottiglia di plastica sono necessari 71 grammi di petrolio e 0,64 litri di acqua, i 500mila toscani che sono passati all'acqua di rubinetto (e che quindi non acquistano bottiglie di plastica) hanno fatto risparmiare in 5 anni quasi 70 milioni di bottiglie di Pet, salvando 5 mila tonnellate di petrolio, 45 milioni di litri d'acqua che servono per produrre il polietilenetereftalato e un risparmio di emissioni di gas serra di 7 mila tonnellate di CO2 equivalente.
Poi nel conteggio andrebbero inseriti anche altri impatti sull'ambiente che con l'utilizzo di acqua del rubinetto sono evitati come quelli dovuti al trasporto (principalmente su gomma), al sistema dei rifiuti (meno bottiglie di plastica, minori materiali da raccogliere, differenziare, e riciclare).