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[19/03/2010] News toscana
FIRENZE. Mentre è stata definita nei giorni scorsi l'entità complessiva dei danni della cosiddetta alluvione di Natale che ha colpito la Toscana, si stanno definendo i primi interventi programmati per la riduzione del rischio idraulico. Si tratta di progetti urgenti di messa in sicurezza e di difesa del suolo, che interessano il fiume Serchio ed il reticolo idraulico "minore" e che impegneranno le risorse dell'amministrazione provinciale di Lucca e della Regione Toscana per 9,4 milioni di euro.
«Tutti gli interventi programmati - ha dichiarato il presidente della provincia, Stefano Baccelli - sono dunque interamente a carico dell'amministrazione provinciale e della Regione Toscana. Eppure, non più tardi di due settimane fa, nella riunione del Comitato istituzionale dell'Autorità di bacino del Serchio, svoltasi al Ministero dell'ambiente, è stato aggiornato il programma degli interventi previsti dal Piano di assetto idrogeologico (Pai) per la riduzione del rischio idraulico nel bacino del Fiume Serchio. Un Piano da un miliardo di euro adottato nel 2004 e da allora mai finanziato».
«In quella riunione - ha continuato il presidente della provincia - abbiamo proposto uno ‘stralcio' da 350 milioni da destinare alla realizzazione di opere ‘assolutamente urgenti' e ‘urgenti'. Purtroppo, però, mentre l'aggiornamento del Piano è stato accolto, sul fronte delle necessità finanziarie tutto è stato rimandato ad un accordo di programma tra Governo e Regione Toscana. Insomma: si continua a prendere tempo, con grave rischio per la sicurezza dei cittadini» ha concluso Baccelli.
Con i soldi che ci sono intanto verrà adeguata l'arginatura del fiume Serchio (in destra idraulica), dal ponte S. Pietro alla confluenza con il torrente Contesora (costo: 4,6 milioni di euro); riprofilato il fondo del Serchio, modificato dagli eventi alluvionali, e verificato dello stato delle golene. I lavori saranno eseguiti anche in base ai risultati dello studio sul trasporto solido condotto dall'Università di Firenze nel novembre scorso (costo: 650 mila euro); rinforzati gli argini del Contesora, attraverso la ricostruzione del manto impermeabilizzante sulle sponde interne e alla base delle sponde stesse.
Il tratto interessato va dall'immissione nel Serchio fino alla strada Sarzanese-Valdera (costo: 3 milioni di euro); rinforzati gli argini dei torrenti Cerchia e Certosa (costo: 250 mila euro); rinforzato l'argine traverso del Serchio all'immissione del torrente Fraga (costo: 250 mila euro). Inoltre verrà effettuato il potenziamento, l'elettrificazione e telecontrollo dell'idrovora di Nozzano (costo: 600 mila euro). Infine l'ufficio Difesa del suolo della provincia, nell'ambito della ricognizione degli interventi necessari, ha stimato in altri 9,8 milioni di euro il fabbisogno finanziario per la sistemazione del reticolo idraulico con un grado di sicurezza superiore a quello attuale.
Oltre alle giuste rimostranze nei confronti del governo per i finanziamenti annunciati e non pervenuti e alla necessaria programmazione dei primi interventi di ripristino da effettuare con criteri di sostenibilità ambientale, sarebbe opportuno che la provincia verificasse la possibilità di delocalizzare insediamenti in aree ad alto rischio e soprattutto che le future pianificazione urbanistiche fatte dalle amministrazioni comunali siano effettuate con maggior rispetto delle aree di pertinenza fluviale. Come noto con l'innalzamento di argini sempre più alti per continuare ad edificare non si riduce il rischio idraulico ma spesso si aumenta.