[23/03/2010] News toscana

Tangenziale nord, ancora tu? Renzi rilancia "l'autostrada" sotto Firenze

FIRENZE. «Voi guardate Google Earth e trovate sia a Firenze nord che a Firenze sud 4 corsie che si bloccano. Una città sincopata: diamo la colpa a quelli di prima o diciamo che è il frutto di 40 anni di incuria?». Ed ecco che improvvisamente, nell'intervento che ieri il sindaco Matteo Renzi ha tenuto in consiglio comunale, si riaffaccia con forza l'ipotesi-tubone: «dopo l'anno - ha ieri infatti annunciato il sindaco - presenteremo il progetto per la circonvallazione, la tangenziale di Firenze. Perché credo che non sia logico immaginare che questa città non abbia la circonvallazione», per la quale «nel corso degli anni si sono affrontate due tesi: la prima è quella presente nell'attuale piano strutturale che vede la tangenziale fare il cosiddetto "tubone". E', per intendersi, (il percorso) Firenze sud-Varlungo-Salviatino-passaggio sotto Fiesole-Careggi-Castello». C'era anche una seconda proposta, «quella di Winkler, che prevedeva campo di Marte-Cure-ponte di Mezzo-Guidoni-Firenze nord», ma da quel che sembra l'idea del sindaco prevede un progetto "misto" tra i due, cioè un percorso sulla direttrice Varlungo-campo di Marte-Cure-Careggi (vedi immagine), studiato «anche per evitare il possibile, eventuale, tunnel sotterraneo dell'Alta Velocità».

Quindi, secondo il sindaco Pd, è «un collegamento a due-tre corsie», da realizzarsi su «circa 7 km di strada, naturalmente realizzata col sistema di project e quindi attraverso un pedaggio», ciò che serve per il futuro di Firenze. Il pedaggio, secondo quanto riportato dagli organi di stampa generalista, si aggirerebbe sugli 1,5-2 euro.

Ecco quindi che, dopo i primi mesi dalle elezioni in cui Renzi (che ha anche la delega all'Urbanistica) aveva avanzato i primi tentativi di rilanciare la circonvallazione nord, e dopo che una "cortina fumogena" aveva poi coperto la questione-tubone spostando il dibattito sul meno impattante (per la sola Firenze, non certo per il Valdarno, la val di Sieve e il Mugello) collegamento autostradale tra Incisa val d'Arno e Barberino di Mugello, siamo ora al rilancio in pompa magna dell'ipotesi-tangenziale. Ed è evidente che le dichiarazioni di ieri sono da ritenersi la risposta del sindaco alle molte accuse di immobilismo che aveva ricevuto, da vari stakeholders economici della città, nelle scorse settimane.

«Mi accusate di immobilismo? E io rilancio il più grande e impattante progetto per la mobilità privata che, dai tempi dell'urbanista Detti, si sia mai visto in città. E vediamo chi dirà di sì e chi di no, vediamo chi è l'immobilista»: pare di sentirle, queste parole (in realtà immaginarie), uscire dalla bocca del sindaco.

Insomma, il dibattito si è riaperto: l'opera è infatti sì inserita nel Piano strutturale attualmente in adozione, ma anzitutto il documento è, appunto, "adottato" e non è ancora stato "approvato" definitivamente, e poi - soprattutto - si tratta di un'opera che aveva tenuto banco, a Firenze, fino ai primi anni del nuovo millennio, ma che poi era caduta nel dimenticatoio, mentre invece cominciavano a prendere concretezza le ipotesi di realizzazione delle vere "grandi opere" che servono alla città, e cioè quelle al servizio della mobilità sostenibile, come la tramvia.

E, in attesa dell'infiammarsi della discussione sulla nuova-vecchia proposta del Tubone, sono da registrare la (già espressa in estate, e oggi ribadita - vedi link in fondo) contrarietà di Legambiente Toscana (che parla del Tubone come del «ponte di Messina dell'amministrazione-Renzi»), del gruppo Altracittà in consiglio («incentivo all'uso del mezzo privato che non può che peggiorare una situazione già insostenibile»), mentre il principale gruppo di opposizione, e cioè il Pdl, non ha preso posizione, ma in passato era stato reso noto il sostegno del centrodestra fiorentino alla realizzazione dell'opera viaria.

Riguardo agli aspetti economici, la stampa locale cita cifre intorno ai 300 milioni di euro: risorse che sono sì, almeno nelle intenzioni, da reperirsi attraverso il project financing, ma comunque centinaia di milioni che sarebbero destinati ad un'opera che - al di là dell'impatto spropositato che la caratterizza, poiché si parla in sostanza di un'autostrada sotto Firenze - è studiata appositamente per incentivare la mobilità privata, a diretto scapito (vista la limitata disponibilità di risorse) di quella pubblica. Un'opera che viene rilanciata proprio nel momento in cui alla città, che soffoca di polveri e di inquinanti chimici, andrebbero invece date risposte strutturali in direzione di opere per la mobilità sostenibile.

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