
[23/03/2010] News toscana
LIVORNO. Mentre la Coldiretti segnala un boom della vendita diretta nella Provincia di Pisa, la direttiva Bolkestein, quella delle liberalizzazioni, potrebbe aprire la strada alla grande distribuzione nei mercati rionali. Proprio oggi a Torino, una parte dell'esercito degli ambulanti (380 mila addetti e 170 mila imprese a livello italiano), protestano contro la direttiva dell'Ue recepita venerdì scorso dal Consiglio dei Ministri che senza modifiche, è passata alla Regioni. Intanto, a Pisa, l'associazione dei coltivatori diretti conferma non solo il buono stato di salute dei mercati, ma anche la crescita della vendita diretta: 210 le realtà, tra agriturismo e aziende agricole, che vendono direttamente "dal campo alla tavola" i loro prodotti. Ortaggi, frutta, vino, olio, farina, pasta e confetture che saltano i passaggi della grande distribuzione e mettono in atto la filiera corta agricola. «E' un boom che non ci stupisce - analizza Fabrizio Filippi, Presidente Provinciale Coldiretti - la vendita diretta, senza intermediazioni è destinata a crescere ancora e a diventare, sempre più, uno dei principali canali commerciali per il consumatore. Basti pensare che solo le aziende bio che effettuano vendita direttamente, a livello nazionale, sono aumentate del 32% nell'ultimo anno».
I motivi sono di diversa natura: il consumatore vuole conoscere la provenienza di quello che mette nel piatto, in particolar modo se si tratta del piatto dei propri figli e nipoti, ma vuole anche sapere chi è la persona che vende.
«Il rapporto diretto - commenta Roberto Franchini, direttore Provinciale Coldiretti - è un plus per il consumatore. Gli agricoltori ci mettono la faccia e questa è una garanzia. Una garanzia che gli altri canali non possono assicurare».
Localizzate un po' su tutto il territorio, la palma per la maggiore densità di aziende agricole per vendita diretta spetta a San Giuliano Terme dove operano attivamente ben 34 aziende. A seguire Vecchiano con 31, Cascina con 21, Pisa con 15 e Volterra, San Miniato, Montescudaio e Montopoli con 6. «La densità è concentrata - spiega Filippi - in quelle aree a forte vocazione agricola come è naturale che sia. I mercati di "Campagna Amica" permettono, a tutte queste realtà dislocate in periferia dei punti a maggiore popolazione, di portare i loro prodotti direttamente sotto casa dei pisani». Una strategia che, come recentemente evidenziato, sta dando ottimi frutti: duemila clienti fidelizzati a settimana, trenta aziende, cento contadini coinvolti e decine di migliaia di euro di fatturato distribuito nelle tre realtà della filiera corta pisane.
Singolare l'esperienza di Laura Chiellini. La sua serra, dove produce piante aromatiche - rosmarino, timo, prezzemolo, basilico e anche dragoncello, coriandolo, menta e senape - è ospitata nei campi che furono dei nonni. La sua famiglia coltiva ininterrottamente quei terreni, a San Frediano a Settimo, da 300 anni (dal 1710). Una passione per le piante aromatiche nata dalla necessità di un impiego. «Ero disoccupata, e ho deciso di specializzarmi sulle piante aromatiche attraverso i corsi Iripa e sfruttare i terreni dei miei nonni - spiega Laura - Sono partita sei anni fa, oggi sono molto contenta. Non posso lamentarmi». Dieci mila le piante prodotte ogni anno e vendute in azienda, ai mercati.