[24/03/2010] News toscana

Abolizione degli Ato, corsa contro il tempo per salvare il modello toscano

GROSSETO. La notizia che ieri il Senato ha convertito in legge il decreto che contiene l'articolo che porta entro un anno alla soppressione degli Ato e abroga gli articoli di legge ( 148 e 201) del testo unico ambientale ad essi relativi, ha suscitato immediate reazioni di preoccupazioni.

«Servizi essenziali per la collettività - ha detto Paolo Carcassi, segretario confederale della Uil - come l'acqua ed i rifiuti, vanno gestiti in modo integrato, per bacini di utenza congrui e senza frazionamenti del ciclo che fanno lucrare utili a chi gestisce i segmenti convenienti e scaricano invece sulle tariffe e sui cittadini il peso delle altre attività indispensabili, ma costose».

«Si cancellano oggi gli organismi che a tali obiettivi sono preposti - ha aggiunto - e, con l'obiettivo sbandierato dell'eliminazione di enti inutili, si crea un vuoto legislativo che potrà vedere per ogni singola Regione soluzioni disparate, anche quelle più frammentate e meno razionali».

La preoccupazione per il futuro governo dei servizi idrici e dei rifiuti è stata espressa anche da parte di Cispel Confservizi Toscana, che già aveva segnalato la gravità di questa decisione.

«Appare assurdo che vengano abrogati (gli Ato) senza chiarire come dovrebbero essere governati i settori dell'acqua e dei rifiuti - ha dichiarato il presidente Alfredo De Girolamo - quando sarebbe invece necessario che vi fossero autorità efficaci ed infatti abbiamo sempre auspicato che nel caso dell'acqua fosse istituita un'Autorità nazionale forte ed indipendente».

La decisione di sopprimere gli Ato appare ancora più sorprendete per Cispel alla luce del fatto che «solo qualche mese fa il Governo ha approvato una modifica sostanziale riguardante i servizi pubblici locali, che dopo anni di incertezza stabiliva una buona volta in che modo si facevano gli affidamenti, chiarendo le funzioni degli Ambiti, il rapporto tra concedente del servizio e gestore del servizio, permettendo, quindi, una certa sicurezza sul tema della pianificazione della programmazione e soprattutto degli investimenti necessari nei settori della depurazione delle acque, dell'approvvigionamento idrico e nello smaltimento dei rifiuti».

L'approvazione di «questo provvedimento rimette in discussione tutto questo, rende nuovamente vago un quadro di certezza che finalmente si stava delineando e soprattutto appare incomprensibile perché in contraddizione con gli ultimi provvedimenti assunti dallo stesso legislatore nazionale».

La situazione potrebbe, almeno in Toscana, sottolinea De Girolamo, risolversi con «un provvedimento ad hoc per evitare una situazione che rischia di riportarci indietro di anni e che soprattutto mette in discussione investimenti pianificati, già avviati, impianti previsti e in fase di progettazione, anche se sarebbe deludente risolvere la soppressione delle ATO con "una svolta secessionistica tutta toscana"».

La regione Toscana era per altro già intervenuta nella razionalizzazione degli Ato rifiuti portandoli da 10 (uno per provincia) a tre e aveva presentato anche una proposta di legge per ridurre ad un solo ambito reionale gli attuali 6 esistenti per i servizi idrici. Una proposta ripresa anche recentemente dal candidato alla presidenza, Enrico Rossi.

Resta il fatto che si dovrà nuovamente mettere mano ad una legge regionale per definire a chi spetteranno le competenze sino ad ora attribuite agli Ato, e si dovrà fare entro un anno, perchè questo è il termine previsto dalla legge approvata ieri entro il quale gli Ato dovranno essere soppressi, dopodichè ogni atto compiuto da queste autorità dovrà considerarsi nullo.

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