[25/03/2010] News
GROSSETO. Dalla newsletter di 'Salva le foreste', un osservatorio indipendente sulle foreste primarie, si legge che vi sarebbe in atto l'acquisto da parte del gruppo asiatico Sinar Mas, con sede in Singapore, di una cartiera della canadese Mackenzie. E se non fosse per le caratteristiche dell'acquirente si potrebbe archiviare la notizia come una delle tante acquisizioni nel mercato globale.
Ma come spiega l'osservatorio per la salvaguardia delle foreste primarie, Sinar Mas controlla il gigante cartario sino-indonesiano Asia Pulp & Paper (App), che è accusato di distruggere le foreste pluviali di Sumatra per sostituirle con piantagioni di acacia e palma, per la produzione di carta e olio. Foreste, che oltre a garantire un polmone verde per l'intero pianeta e che rischiano di sparire, sono anche l'habitat dell'orango e della tigre di Sumatra, entrambe specie a rischio di estinzione.
La deforestazione in Indonesia e il drenaggio delle torbiere sono responsabili ormai dell'80 % delle emissioni di gas serra, tanto che l'Indonesia è divenuto il terzo paese emettitore, dopo la Cina e gli Stati Uniti. E il gruppo App- Sinar Mas ne è uno dei principali responsabili.
Quindi la notizia delle trattative da parte del gruppo Sinar Mas con la Mackenzie Pulp Mill Development Corp. per acquistare la cartiera in Columbia Britannica, potrebbe rappresentare un ulteriore minaccia per la foresta indonesiana. Anche per il fatto che il governo indonesiano progetta di riclassificare le foreste come piantagioni di olio di palma, il che significa che potrebbe ricevere fondi per estendere la deforestazione e la conversione in piantagioni.
Per la conclusione della trattativa restano ancora da definire alcuni termini dell'accordo, legati alla responsabilità ambientale e al debito accumulato dal proprietario della cartiera, Worthington Mackenzie, ma il ministro canadese delle foreste Pat Bell ha confermato la notizia, lavandosene però le mani.
Il ministro ha infatti sostenuto che ciò che avviene in Indonesia non riguarda la giurisdizione di Victoria. «Sinar Mas non ha concluso ancora alcun accordo in Columbia Britannica - ha dichiarato Pat Bell - Hanno espresso interesse, e anche noi siamo interessati alla loro presenza».
Bell ha anche aggiunto che funzionari del ministero sono già stati in contatto con il gruppo Sinar Mas riguardo un'altra cartiera, situata in Meadow Lake Saskatchewan, sottolineando che «se sono interessati ad investire, noi siamo interessati a parlare con loro».
La notizia non ha lasciato invece indifferente Greenpeace che ha già annunciato che si batterà contro la presenza del gruppo in Canada.
«Ovunque vada, Sinar Mas porta con sé un bagaglio ambientale» ha dichiarato Stephanie Goodwin, l'attivista dell'associazione che era stata arrestata proprio in Indonesia lo scorso novembre mentre protestava contro il gruppo App-Sinar Mas.
«Quello che accade in Indonesia - ha aggiunto-riguarda anche la Columbia Britannica. E se loro avranno operazioni qui da noi, potete scommettere che Greenpeace farà il possibile per denunciare i crimini ambientali del gruppo Sinar Mas».