
[25/03/2010] News toscana
MARCIANA MARINA (Livorno). Dopo l'approvazione definitiva del decreto "enti locali" che contiene l'emendamento della Lega Nord che abolisce gli Ambiti Territoriali Ottimali (Ato) di acqua e rifiuti, cominciano subito le ripercussioni a livello locale. A sollevare per prima il caso è l'opposizione della Lista Civica di Marciana Marina, il più piccolo comune toscano per estensione territoriale ed anche l'unico della costa privo di depuratore. I consiglieri di sinistra prima ricordano al sindaco del centro-destra che «il "Piano d'Ambito dell'Autorità di Ambito territoriale Ottimale Toscana Costa (AATO 5)" già nel lontano 2001 definiva (e definisce perché ancora valido e presente sul sito dell'Aato) così la situazione di Marciana Marina: "Schema Marciana Marina". Il livello di funzionalità dello schema fognario è risultato essere nel complesso insufficiente (D). Il giudizio risulta da una sostanziale sufficienza riscontrata nei sollevamenti, mentre insufficiente è stato giudicato il livello di funzionalità dei collettori; non si hanno informazioni disponibili sulla rete di raccolta" e sottolineava che il sistema delle grigliature era insufficiente: "L'attuale metodo di smaltimento dei reflui è destinato ad entrare in conflitto con la nuova normativa (Direttiva CEE 271/91 recepita con Dlgs n. 152/99)". Il deficit depurativo per i 1997 residenti e i 4.949 "fluttuanti" era considerato dall'Ato a meno 7.512, cioè totale, unico caso dei comuni elbani in classe di criticità assoluta (rossa) tra il 76% e il 100% di deficit di depurazione, in realtà come spiega bene un'ulteriore tabella del Piano è il 100%». Poi ricordano che il Piano d'Ambito dell'Aato 5 afferma che «La località di Marciana Marina risulta attualmente sprovvista dell'impianto di trattamento dei reflui da convogliarsi nella condotta sottomarina. Risulta di tutta evidenza la necessità di adeguare lo scarico a mare alle normative vigenti con la costruzione di un nuovo impianto di trattamento» e che era previsto di convogliare i liquami fognari delle località di Poggio e Marciana sul nuovo impianto di Marciana Marina ed immettere l'intera portata delle tre località nella condotta sottomarina.
L'opposizione di sinistra fa notare che il Piano dell'Ato, risalente al 2001, «prevede che siano necessari solo per gli interventi urgenti di sostituzione delle reti fognarie 528.997.500 lire (circa 265.000 euro, ma oggi sarebbero molti di più) ; per la sostituzione dei collettori fognario sono previsti due lotti: uno da 114.828.200 lire e l'altro da 379.168.000 lire, cioè più di 140.000 euro (nel 2001), per gli impianti di sollevamento era prevista una spesa di 73.375.874 lire (più di 36.000 euro) e che «per il depuratore a biofiltrazione di Marciana Marina, previsto nel 2001 dal Piano dell'Aato, ci sarebbero voluti 4 miliardi e 890 milioni di lire, senza contare inflazione, aumento dei costi con l'euro e 8 anni passati invano sarebbero più di 2 milioni e 400 mila euro». Poi i tre consiglieri della Lista Civica ricordano al sindaco marinese che «nel Rapporto ambientale 2008 del Comune di Marciana Marina si legge: "Depuratore. Nel programma triennale di A.T.O. 5 è prevista la realizzazione del depuratore entro il 2009. Se per qualsiasi ragione l'ATO non realizzerà tale depuratore, il Comune di Marciana Marina si impegna per la realizzazione dello stesso"» e che «Questa affermazione risulta completamente disattesa».
La fine dell'interpellanza è abbastanza scontata ma significativa di quello che potrebbe succedere in giro per l'Italia: «Si chiede alla S.V. di sapere quali iniziative intende prendere alla luce dell'abolizione degli Ato, e quindi dei piani degli Ato stessi, voluta dal Governo, per la realizzazione del depuratore compreso anche nelle varie versioni di Piano Triennale delle Opere Pubbliche presentate e fatte approvare al Consiglio Comunale».