[25/03/2010] News toscana
FIRENZE. I livelli di Pm10 continuano ad essere elevati e quindi oggi e domani a Firenze i mezzi più inquinanti non possono entrare in Ztl. E' in corso il "livello 2 di allarme" secondo l'ordinanza comunale e ora siamo in attesa di capire se sabato scatterà il livello 3 di allarme con blocco dei mezzi più inquinanti (ciclomotori a 2 tempi a 2 e 3 ruote, i motocicli a 2 tempi, le auto euro 1 se a benzina o euro 2 e 3 se diesel, e i veicoli merci diesel euro 1) esteso a tutta la città. Su questi provvedimenti, la cui applicazione blanda ha innescato numerose polemiche, è intervenuta anche Legambiente.
«Non siamo, certamente, tra quelli che esultano per la richiesta di condanna ai nostri amministratori, ma è pur vero che è necessario un maggiore coordinamento e cooperazione tra Enti, insieme ad un regime sanzionatorio per tutti coloro che non fanno abbastanza su questo tema. Non è possibile andare avanti con ordinanze di blocco eterogenee e che si fermano ai confini amministrativi, come sta accadendo. Il blocco dei mezzi privati e del riscaldamento è l'ultimo anello della catena sono, invece, le grandi infrastrutture che, nel bene o nel male, incidono in maniera determinante sull'inquinamento atmosferico, PM10 ma non solo».
Legambiente a questo proposito ribadisce l'apprezzamento per i segnali positivi che il candidato di Centro-sinistra alla presidenza della Regione ha dato sulla proposta dell'associazione ambientalista in merito alla metro-tramvia per l'area di Firenze-Prato-Pistoia, mentre non è piaciuto il ritorno di fiamma di Renzi per il "tubone".
Legambiente Toscana pone poi alcune domande agli amministratori su alcune fonti di inquinamento atmosferico che sembrano dimenticate: chi blocca le polveri sottili prodotte dalle arterie autostradali che insistono sull'area fiorentina? Chi chiede il conto all'aeroporto per le pressioni ambientali che investono tutta l'area? Chi si preoccupa di far sì che il settore edilizio, esistente di tutta l'area omogenea fiorentina, sia riqualificato al punto da abbattere sensibilmente la necessità di tenere accesi i riscaldamenti?
«Per Legambiente - ha dichiarato Luigi Pingitore, responsabile regionale Mobilità trasporti e aree urbane - si tratta di lavorare ad un piano di governo del territorio d'area vasta, sollecitato da regione e provincia. Un piano dove trattare adeguatamente, anche e finalmente, le strategie legate ai flussi di traffico e di influenza metropolitana. Ma soprattutto la provincia deve farsi promotrice di una sorta di codice di comportamento, sottoscritto da tutti i comuni dell'area omogenea, che da una parte regoli, guidi e indirizzi i provvedimenti comunali per le emissioni e dall'altra disimpegni quote di investimenti per quegli enti poco sensibili alla questione» ha concluso Pingitore.