[26/03/2010] News toscana
PISA. Il garante della comunicazione per la Regione Toscana, Massimo Morisi, ha risposto alle analisi che greenreport ha fatto sul rapporto 2009 sulla partecipazione edito dalla Autority (vedi i link a fondo pagina). E lo ha fatto come più volte è accaduto anche nel recente passato citando oltre che la legge regionale alcuni esempi che comproverebbero la bontà dei procedimenti eseguiti. Si citano addirittura percentuali di cittadini soddisfatti per il coinvolgimento specialmente nelle decisioni urbanistiche.
Ora, il punto è proprio questo e cioè che le scelte a cui è chiamata una politica di programmazione regionale non possono essere ricondotte unicamente o principalmente all'urbanistica.
E' singolare che dopo vicende tanto clamorose come quelle alluvionali ma anche collegate al paesaggio e alla tutela della natura, non si citino mai negli interventi di Morisi le ragioni del rinvio della nuova legge sui parchi, le strane cartoline sugli ambiti paesaggistici dove il nulla osta è stato tolto ai parchi e così via.
Insomma per dirla ancora una volta con franchezza, questi interventi confermano un limite di una impostazione che rimanendo ancorata prevalentemente alla gestione urbanistica taglia fuori aspetti e questioni oggi decisive per le politiche ambientali. Un limite che discende dalla convinzione illusoria che si possa programmare e non soltanto in Toscana con l'urbanistica ai soli enti elettivi.
Quale partecipazione vi è stata intorno alle scelte dei bacini idrografici o dei parchi regionali e nazionale. In più d'una - e per fortuna - c'è stata ma negli esempi di Morisi non se ne trovano.