[26/03/2010] News
FIRENZE. A quasi un anno dal terribile terremoto che ha colpito l'Abruzzo sono stati individuati i siti di conferimento per le macerie dell'Aquila: sono sette, alcuni già parzialmente allestiti. Soddisfazione per il passo avanti è stata espressa dal ministro Prestigiacomo che ha detto non essere interessata alle polemiche sui ritardi. Chiedere spiegazioni sulla rimozione tardiva di materiali, pur in contesto complesso, non è polemizzare ma la giusta richiesta di un rendiconto che il governo deve in primis alla città colpita e poi al paese, dato che l'efficienza post-sisma è stata sbandierata in sede internazionale come emblema del "governo del fare".
Intanto oggi Legambiente presentando la campagna "L'Arte Salvata", effettuata in collaborazione con il Dipartimento della Protezione civile, ed il patrocinio del Comando Carabinieri tutela patrimonio culturale, ha presentato a l'Aquila i dati sulle attività dell'associazione durante l'emergenza terremoto. Sono 4.950 le opere d'arte recuperate e messe in sicurezza in chiese e palazzi gravemente danneggiati dal sisma.
Statue, dipinti, sculture, oggetti sacri e liturgici sono stati recuperati tra le macerie grazie all'impegno delle istituzioni, dei Vigili del Fuoco, delle Soprintendenze, delle forze dell'ordine e dei 350 volontari di Legambiente specializzati nella salvaguardia dei beni culturali in caso di calamità. Sono stati inoltre posti in salvo 247.532 volumi, alcuni dei quali antichi e pregiati, provenienti dagli archivi storici e dalle biblioteche dell'Aquila, principalmente la Biblioteca Arcivescovile e quella del Convento di Santa Chiara.
«L'esperienza degli interventi sui beni culturali durante l'emergenza in Abruzzo - ha spiegato il responsabile nazionale di Legambiente protezione civile Simone Andreotti - dimostra come l'alto livello di specializzazione raggiunto in molti campi dai volontari sia una qualità positiva del sistema di Protezione civile italiano da valorizzare sempre di più. La salvaguardia delle opere d'arte è momento imprescindibile per la tutela dell'identità collettiva delle comunità locali colpite da tragici eventi, come nel caso del Gonfalone dell'Aquila, recuperato al Museo Nazionale d'Abruzzo. Inoltre, la tempestiva attività di recupero delle opere d'arte nel momento di un evento calamitoso - ha concluso Andreotti - consente non solo di limitare i danni a cui sono esposte le opere ma anche di prevenire i furti per i quali le condizioni di emergenza sono troppo spesso un terreno fertile».
Gli interventi ai quali hanno partecipato i volontari di Legambiente hanno riguardato per la maggior parte operazioni di recupero e trasporto nei magazzini temporanei oppure interventi di messa in sicurezza in loco. Le opere salvate risalgono a un arco di tempo che va dall'età medievale a quella contemporanea: per esempio una Madonna con bambino del XII secolo, la croce processionale dell'Arcivescovado in bronzo del XIII secolo, un dipinto attribuito a Raffaello e un Cristo dipinto da Mattia Preti del XVII secolo.
I volontari di Legambiente hanno operato in edifici di straordinario interesse storico-artistico, come la Basilica di Santa Maria di Collemaggio, il Museo Nazionale d'Abruzzo nel castello Cinquecentesco, il Duomo dei SS. Massimo e Giorgio, la Basilica di San Bernardino, il palazzo dell'Arcivescovado, la Chiesa del Suffragio o delle Anime Sante. «I risultati raggiunti nella salvaguardia del patrimonio culturale durante l'emergenza all'Aquila - ha sottolineato il presidente di Legambiente Abruzzo Angelo Di Matteo - sono senz'altro importantissimi e costituiscono una testimonianza positiva. Ma finita l'emergenza è necessario restituire le opere d'arte recuperate alla fruizione dei cittadini, rendere possibile il loro ritorno nelle collocazioni originarie, poiché esse rappresentano un bene comune di primaria importanza. In questo senso Legambiente continuerà il suo impegno in Abruzzo a tutela del patrimonio culturale sostenendo tra l'altro l'idea che L'Aquila diventi patrimonio dell'Unesco, luogo simbolo, ferito dai gravi lutti e dalle devastazioni del terremoto, che torni nel più breve tempo possibile ad essere città viva ricca di storia, di cultura e tradizione» ha concluso Di Matteo.
Oltre alla conferenza stampa, i volontari di Legambiente hanno realizzato un'esercitazione dimostrativa delle principali procedure di delocalizzazione, imballaggio e movimentazione delle opere d'arte alla quale hanno partecipato i ragazzi del Liceo artistico dell'Aquila e gli allievi dell'Accademia.