[29/03/2010] News
Fa piacere vedere tutta questa attenzione da parte di Stefano Ciafani e Andrea Cocco di Legambiente che tentano di arrampicarsi sugli specchi - invero polverosi - per cercare di confutare l'evidenza rappresentata da quello che è nel Mondo ed nell'Europa dei 27 il combustibile 1° in assoluto per la produzione elettrica, soprattutto - come ci sforziamo sempre di ricordare - nei Paesi più ricchi e sviluppati del Pianeta.
Ora, allo scopo di replicare e chiarire i tanti aspetti che i pre-lodati hanno elencato nel loro articolo del 23 marzo 2010 su Greenreport.it, chiamandomi ripetutamente in causa, proverò a rispondere, paragrafo per paragrafo, con lo scopo di fornire un'interpretazione od una diversa visione agli stessi argomenti elaborati dagli aderenti di Legambiente. Argomenti che, altrimenti, potrebbero apparire anche credibili ad un lettore non particolarmente informato su specifiche tematiche, perché è prassi abituale per i rappresentanti del "cigno verde" fare ampio ricorso ad aspetti emotivi e banali luoghi comuni (anziché fare riferimento ai numeri ed alla realtà che le moderne tecnologie oggi consentono), anziché dare un occhiata a quanto avviene in Europa; questo per evitare facili e fuorvianti suggestioni. Sono certo quindi non si offenderanno se userò anch'io alcune battute o riferimenti ironici, solo per rendere più leggero il confronto.
Gli emissari di Legambiente iniziano evocando un fuorviante e banale "ossimoro" (... assimilando il concetto del "carbone pulito" alla "pioggia che non bagna"). Verrebbe prontamente da replicare che, se di "ossimori" vogliamo parlare, il principale e più incisivo tra questi, sul tema energetico, è quello - ben conosciuto ed ampiamente abusato proprio dagli "ambientalisti" - che straparlano quando usano il termine "alternative" per definire le nuove "fonti rinnovabili" quando invece, ad una semplice e banale osservazione tecnico-numerica, ci si rende perfettamente conto che le stesse non potranno mai essere "alternative", risultando eventualmente solo marginalmente "complementari". Ritornando, invece, al loro parallelo con: "... la pioggia che non bagna", si potrebbe anche ricordar loro che, da molto tempo sono stati inventati gli ombrelli, gli impermeabili, le autovetture chiuse (al posto dei carretti a cavalli), ecc., proprio per rimediare con la tecnologia ad una delle caratteristiche talvolta fastidiose della pioggia, peraltro fondamentale, benefica e parte del complesso e fantastico "ciclo della vita" su questo Pianeta.
Poi, continuano a scivolare su un altro banale "luogo comune" assimilando la CO2 (anidride carbonica" ad un - per loro - terribile "inquinante" (?) quando invece tutti dovrebbero sapere e dire che la CO2 è il 3° gas più importante per la vita sul Pianeta (dopo l'ossigeno ed il "vapor acqueo") e straparlano di eccesso di emissioni italiane, citando quelle di alcune delle pochissime e fondamentali centrali italiane alimentate a carbone, con riferimento al meccanismo Ue-ETS che ha evidenziato nel 2009 un eccesso di 7 milioni di tonn. di CO2 rispetto all'ingannevole "tetto" impostoci dalla Ue. Peccato che lor-signori facciano finta di non sapere e ricordare ai lettori, che l'Italia è stata sonoramente beffata e penalizzata quando nel 1998 fu decisa la ripartizione dei sacrifici di riduzione delle emissioni nell'ambito dell'allora Ue-15. Se ci si volesse documentare (vedi lo studio: "B.S.A.: Dubbi e Certezze", elaborato dalla Stazione Sperimentale per i Combustibili - sito: www.ssc.it -) si evincerebbe che al nostro Paese sono state sottratte circa 100 milioni di tonn. di permessi CO2, graziosamente invece distribuiti in eccesso ai ns. cugini Ue: Francia, U.K., Germania, Olanda, ecc.). Facile quindi calcolare che se fossimo stati equamente trattati, avremmo ora un eccesso di quote disponibili (da vendere agli altri Paesi, meno efficienti di noi), recuperando ingenti risorse che, invece, Ciafani ci ammonisce dovremo pagare, anziché ricordare chi è il responsabile di tale "beffa"e perché tale situazione penalizzerà i consumatori italiani. (Se la redazione di Greenreport.it lo riterrà opportuno, suggerirei di inserire in fondo un richiamo con la possibilità di leggere un mio precedente articolo dove spiego il perché di quanto sopra).
Tornando agli "ossimori" di Legambiente, questi signori continuano a speculare sulle emissioni di CO2, naturalmente derivanti dalla combustione del carbone (dico: "naturalmente", perché il carbone è una "biomassa invecchiata" e quindi ritorna all'atmosfera la CO2 di cui il mondo vegetale si è cibato per crescere, fino a fossilizzare nel principale combustibile), oggi indispensabile per produrre la moderna elettricità, fattore di benessere e sviluppo, ahinoi, solo per una parte degli esseri umani. Ma perché stupirsi di tanto fuorvianti definizioni dei "cigni verdi", quando si consideri il loro ultimo e demonizzante Report sul "Carbone" (un insieme di concetti speculativi, farciti di disinformazione e non conoscenza anche di banali aspetti tecnici che riguardano l'importante diverso uso che si fa del carbone nel mondo) ?
Quando questi signori arrivano ad affermare che il Carbone è la fonte più dannosa per il Clima , bisognerebbe domandarsi perché, tanto improprio accanimento non lo indirizzino allora verso il trasporto veicolare (dopotutto, si può sempre andare a piedi od in bicicletta, anche da Regione a Regione, come si faceva qualche secolo fa), od il riscaldamento domestico (ci si può mettere qualche maglione in più, ... o forse no, viste le emissioni "climalteranti" delle pecore), oppure disboscare il Pianeta (come fatto per ampie aree nel passato) per bruciare appunto le "Biomasse" (considerate, ideologicamente, neutre) che, in pochi minuti, rilasciano nell'atmosfera la stessa quantità di CO2 che hanno impiegato decine di anni per nutrirsene e crescere!!!
Per fare un fallace esempio, Ciafani compara le emissioni di CO2 della centrale Enel di Civitavecchia con quelle di un paese come l'Estonia, guardandosi però bene dal ricordare come l'Estonia produce l'elettricità di cui necessita (Nucleare e non certo Solare od Eolico)!
Poi, profeticamente, arriva a dire che tale "infausto destino" non potrà neppure essere modificato dalla cosiddetta "CCS - Cattura e Stoccaggio" della CO2, inducendo il dubbio su costi incerti (disconoscendo che questa tecnica viene già da molti anni impiegata per facilitare l'estrazione di porzioni aggiuntive di petrolio e per evitare le emissioni in atmosfera di CO2 dall'estrazione del gas metano (peraltro ancora abbondantemente rilasciata nei vari Paesi, senza che Legambiente e gli altri "ambientalisti" vi abbiano mai fatto caso e redatto allarmistici Report)! Per fortuna, peraltro, anche se non saprei dire se si tratti di fortuna loro o collettiva.
Esilarante poi il concetto che viene addotto quando si ricorda (a che fine, poi?), che l'Italia importa il 99% del Carbone che utilizza; un altro "ossimoro" (?), forse evidente quando si consideri che, purtroppo, il ns. Paese è povero di risorse naturali. Infatti, importa il 92% delle fonti energetiche (tutte) e non potrebbe farne a meno, salvo fornire i cittadini di milioni di biciclette e pagare milioni di ciclisti-lavoratori che, pedalando, potrebbero produrre quel poco di energia che servirebbe ad un Paese povero ed in Via di Sviluppo (cioè senza industria, ma tanta agricoltura e pesca) per sopravvivere, con un ritorno accelerato all'inizio del 1900! Sarebbe quantomeno stato utile un tale riferimento, se avessero fatto un parallelo comparativo con le FER (Solare FV), ricordando - come si evince dal Report sulle FER 2009 del Politecnico di Milano - presentato il 25.03.2010, dove si afferma che il 90% dei moduli FV sono appunto importati, prevalentemente dall'Asia !
Spingendoci quindi sul possibile contributo al nostro fabbisogno elettrico, derivante dalla costruzione delle nuove centrali a "Carbone Pulito" (vale a dire con l'impiego delle più moderne e sofisticate tecnologie) di Porto Tolle, Vado Ligure, Fiumesanto e Saline Joniche, ci dicono che queste coprirebbero (secondo loro) fabbisogni energetici di gran lunga inferiori a quelli che si potrebbero coprire con Rinnovabili (FER) ed efficienza energetica. Ovviamente citando l'ennesimo scenario fatto da un'emanazione "ambientalista" per Legambiente, ci dicono che le FER potrebbero arrivare a produrre nel 2020 circa 100.000 GWh all'anno di elettricità, dimenticando però di dire quanto questo verrebbe a costare ai poveri consumatori (il Presidente dell'Autorità E.E.G. ci ha ricordato ben 7 miliardi di Euro all'anno), visto che sono certamente loro a pagare i faraonici incentivi; potrebbero poi ricordare che quei 100.000 GWh sarebbero solo "nominali" perché non programmabili (quando il sole non brilla ed il vento non spira) e che per assicurare l'elettricità, disponibile ed abbondante quando serve, sarebbe comunque necessario il "back-up" di centrali a fonti tradizionali (Carbone o Nucleare) per consentire ad un Paese moderno e sviluppato di esistere (quindi, investimento doppio) !
Poi si dilungano nel citare che con le FER (Biomasse, immagino) si potrebbero produrre altri 72.000 GWh di calore, mentre ci ricordano (bontà loro) che il Carbone darebbe solo elettricità. (Cos'è, un altro falso "ossimoro", visto che le Biomasse ci possono dare calore, mentre il Carbone l'elettricità? Sarebbe invece bene dire che queste fonti sono: "complementari", giammai "alternative".
Continuano poi a fare riferimento a potenziali economia energetiche, citano gli obiettivi di efficienza energetica nel residenziale, nel terziario e nell'industria, per permettere di tagliare 91.000 GWh di elettrico ed oltre 12 Mtep di energia termica. Bene, ma mi viene un'idea: perché allora non avviare questa azione, anziché sperperare quella fortuna (7 miliardi di Euro all'anno) con le FER che necessitano, comunque, di "back-up" convenzionale? Ci sarebbe un vero e rilevantissimo risparmio, soprattutto ECONOMICO.
Per non esagerare ma senza farsi mancare nulla, fanno poi cenno ad un "Potenziale" tra "FER-efficienza" ben 5 volte maggiore acquisibile con la loro strategia, invece delle nuove centrali a Carbone Pulito, senza ovviamente dimenticare il beneficio per l'occupazione! Si, quella "incintivi-assistita" (vale a dire quella "fittizia occupazione", pagata con nuove tasse da caricare sulla bolletta dei consumatori per il "Conto Energia" (vedi sopra!). Voglio anch'io ricordare una storiella famosa, circa il modo di creare occupazione: quella di impiegare milioni di lavoratori che di giorno scavano delle profonde buche, mentre di notte (ovviamente in straordinario) altri milioni di lavoratori provvederebbero a riempire le stesse buche, così da preparare il lavoro per i colleghi del giorno successivo! Avremmo risolto il problema dell'occupazione e potremmo anche esportare l'idea nei Paesi poveri, così da evitare la necessità di emigrazione. In molti di questi, peraltro, il sole ed il vento non mancano e quindi anche l'elettricità per il loro benessere e sviluppo ce l'avrebbero assolutamente gratis.
Infine, per chiudere in "bellezza" si perdono in "un'apoteosi della retorica" (avevano forse finito gli "ossimori"?) per "liquidare" il loro demone: il Carbone (un vero e proprio incubo infantile, visto che evocano la preistoria), dicendo che costituisce un vero e proprio ostacolo alla decentralizzazione dell'energia (questo si un altro "ossimoro" pericoloso) che, ci ricordano, ormai avviato anche in Italia. E dove altro e con cosa questi pochi altri Paesi sviluppati del mondo producono l'energia di cui necessitano per il loro benessere? Provate a dare i numeri o ad andare a documentarvi, che poi ne parliamo, se ancora ne avrete voglia.
La chiosa finale è poi "illuminante", laddove citano l'ennesimo studio: "Comuni rinnovabili 2010" (ultimo Report di Legambiente). Qualcuno forse sperava fosse l'anticipo dei risultati delle elezioni in corso, con il necessario "rinnova.mento" (le stesse 7 sillabe su 12), e invece? Delusione: ci dicono che, in passato, cioè fino a 10 anni fa, Idro e Geotermico interessavano SOLO una porzione limitata del territorio italiano, mentre oggi le FER sono presenti nell'86% dei Comuni! ... e producono, "immagina" il lettore, l'86% ed anche più dell'energia che Idro e Geotermico continuano a darci. Ma quando MAI! Costano molte volte 86% in più e ci danno giusto - ad intermittenza - una piccola frazione di energia! Che delusione, appunto !