[30/03/2010] News toscana

Firenze: per le linee 2 e 3 della tramvia si va alle calende greche?

FIRENZE. Dall'intervento in consiglio del 22 marzo con cui il sindaco di Firenze Renzi ha, tra le altre cose, rilanciato il progetto per la tangenziale stradale nord ed espresso la sua idea riguardo alla migliore ipotesi per l'attraversamento del centro storico da parte della tramvia, si evince anzitutto che, anche nella sua visione (così come in quella di praticamente tutti gli stakeholders politici, sociali ed economici della città), il tram deve effettivamente passare dal centro storico di Firenze. Ed è già questo un punto di non poco conto per garantire la sostenibilità economica del progetto, che con la pedonalizzazione del duomo ha perso - in prospettiva - il transito presso il principale nodo attrattore dei flussi turistici.

Ma, rispetto a quanto previsto in precedenza, l'ipotesi-Renzi prevede che l'attraversamento del centro non avvenga più, come previsto e mai messo in discussione finora, sulla direttrice Stazione-lato nord del centro, ma su quella stazione-S.Ambrogio (lato est del centro).

Si tratta comunque di ipotesi: è lo stesso Renzi, infatti, a sottolineare come sia «evidente che questo percorso ha bisogno delle verifiche tecniche- ha sostenuto - per evitare il "toto tram" che qualcuno si diverte a fare».

Riguardo ai tempi di realizzazione, il sindaco ha sostenuto che il comune sta spingendo «perché da giugno 2010 si possa partire con il primo stralcio che va da Peretola alla stazione Smn della linea 2». Inoltre, al di là dell'allungamento del percorso della linea 2 anche in direzione del polo scientifico di Sesto (come era peraltro ipotizzato anche nei progetti precedenti), è stata anche espressa la volontà di ridiscutere il progetto della linea 3 (Careggi-stazione): a questo proposito è stato affermato che il comune sta «collegando questo ragionamento della linea 3 all'eventuale tangenziale che stiamo immaginando (..). E' cioè evidente - ha concluso Renzi - che se noi facciamo il percorso tangenziale in macchina dobbiamo prevedere dei parcheggi scambiatori che ci consentano di prendere il tram da Careggi e riavvicinarsi alla zona del centro o comunque alla zona del percorso della linea 3».

Riassumendo, quindi: per la parte condivisa del progetto della linea 2 si dovrebbe partire a giugno coi lavori. Per quella non condivisa (cioè il passaggio in centro) non solo si è tolto il passaggio al duomo in superficie, ma ora si ipotizza proprio di cambiare la direttrice di attraversamento del centro. Inoltre il passaggio in sotterranea avverrà, almeno secondo le ipotesi attuali, proprio sotto quella piazza della Repubblica che rappresenta il cuore del "quadrilatero" romano, cioè del nucleo originario della città.

Per la linea 3, infine, se veramente il progetto dovesse essere «collegato», come è stato annunciato, alla tangenziale, allora si andrebbe letteralmente alle calende greche, poiché (al di là dell'ammissione dello stesso sindaco riguardo al fatto che la tangenziale è progetto «per i prossimi lustri») comunque si collegherebbe la tramvia alla realizzazione di un progetto che, vista la diffusa ostilità che riceve in molti ambienti del capoluogo, non può certo dirsi di sicura realizzazione.

Insomma, da qualunque lato si guardi la situazione-tramvia, comunque siamo di fronte a modifiche che vanno tutte in direzione di un certo, massiccio allungamento dei tempi di realizzazione delle linee 2 e 3. In particolare va considerato che il passaggio sotto piazza della Repubblica sarebbe un sicuro "collo di bottiglia" amministrativo: si tratta infatti di una zona dove, possiamo dire, basta dare un calcio in terra e vengono fuori cimeli storici-architettonici di enorme valore. Certo, questo non può significare la completa proibizione di scavare in aree così delicate (altrimenti, chi avrebbe mai potuto creare la metropolitana di Roma?), ma comunque è da attendersi fuori ogni dubbio che ogni poco tempo (e in modo spesso imprevedibile a priori) i lavori verrebbero bloccati per interventi di tutela archeologica e architettonica.

Insomma, Firenze nel 2010 sta battendo ogni record precedente per i pm10, e alle misure emergenziali la giunta ha dimostrato di non crederci, come testimoniano le cronache dei giorni passati. Per le misure strutturali, invece, si pongono in atto progetti di rivoluzione pressoché totale della pianificazione fin qui attuata, che - giusti o sbagliati che siano - comunque comporteranno un forte allungamento dei tempi di completamento dell'opera. E intanto gli abitanti, i pendolari e i turisti, anche se nel weekend l'aria è leggermente migliorata, continuano a vivere in una camera a gas dove i limiti per il Pm10 (dati Legambiente) sono stati superati, finora, 46 volte nel solo 2010: oltre 6 volte il limite consentito dall'attuale normativa per l'intero corso dell'anno.

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