
[30/03/2010] News
LIVORNO. La già compromessa reputazione delle agenzie che si occupano della certificazione delle quote di Co2 del carbon finance scheme del Protocollo di Kyoto hanno subito un nuovo colpo: il climate panel dell'Onu ha sospeso il terzo verificatore dei tagli delle emissioni in 15 mesi, la Tüv Süd, ed ha parzialmente sospeso le attività di una quarta agenzia, la Korea Energy Management Corporation (Kemco) dopo controlli negli uffici delle compagnie che hanno rivelato violazioni procedurali.
Il board, un braccio operativo del segretariato per il cambiamento climatico dell'Onu, ha detto che lavorerà per fare in modo che Tüv Süd e Kemco e che le convocherà perché garantiscano la tempestiva risoluzione dei problemi. Secondo il Clean Development Mechanism (Cdm) del Protocollo di Kyoto, le imprese possono investire in tagli di quote di gas serra nei Paesi in via di sviluppo e in cambio ricevono compensazioni di carbonio che possono rivendere. Un mercato che rappresenta 33 miliardi di dollari, e I progetti di clean energy devono essere validati da certificatori privati chiamati "designated operational entities" (Doe) che devono anche verificare i reali tagli delle emissioni prima che i progetti ricevano le com sensazioni dall'Onu.
Il board della Cdm aveva già sospeso due Doe molto note: la britannica Sgs Uk nel settembre 2009 e la norvegese Dnv nel dicembre 2008. Le due aziende sono state poi reintegrate, ma gli analisti pensano che gli effetti di questi provvedimenti v non si siano ancora fatti sentire sul mercato delle certificazioni
La tedesca Tüv Süd è il secondo più grande validatore Cdm del mondo, ha già convalidato 1.147 progetti, quasi un quinto di tutti quelli convalidati entro a fine di febbraio. E' anche uno dei principali verificatori dei tagli delle emissioni: ha approvato circa 100 progetti per quasi 84 milioni di tonnellate di CO2, il 21% dei 395 milioni di tonnellate sottoposti fino ad oggi a verificati.
La coreana Kemco non è altrettanto grossa e potente: ha convalidato solo lo 0,8% di tutti i progetti Cdm presentati finora e verificato il tagli di emissioni di un solo progetto. L' executive board Cdm ha spiegato di aver sospeso Tüv Süd e di averla citato in giudizio per non aver seguito le procedure e per aver dato «un parere positivo di convalida per alcuni progetti, anche se nutriva preoccupazioni riguardo l'additionality». L'addizionale si riferisce ai progetti che hanno necessità di dimostrare che sono economicamente e finanziariamente impossibili senza i finanziamenti del Cdm.
Il board ha espresso anche serie preoccupazioni riguardo alle competenze del personale di Tüv Süd ha respinto la domanda di riaccreditamento della Kemco sempre a causa di problemi nelle qualifiche dei suoi dipendenti. Tutte e due le imprese possono continuare i lavori già esistenti, ma non possono accettare nuovi incarichi per convalide e verifiche. Il bord Cdm ha anche concesso l'accreditamento ad un'altra Doe, la Tüv Nord, che ha superato controlli analoghi.
Secondo Vitelli di Ideacarbon, l'Onu ha un accumulo di richieste di quote di emissioni cosi grosso che «Una sospensione significa semplicemente che la Tüv Süd sospesa verrà sostituita da altri. Probabilmente questo non avrà un'influenza immediata sugli offset prices».
Il Board Cdm ha registrato circa 40 progetti, realizzati soprattutto in Cina, tra i quali 24 dighe idroelettriche e sei parchi eolici. Ha invece respinto le richieste di registrazione di tre progetti cinesi: due cementifici con progetti di recupero di calore dall'incenerimento di rifiuti e una diga idroelettrica che avrebbero dovuto consentire tutti insieme un taglio di oltre 500.000 tonnellate di CO2 entro il 2012 e le cui quote di emissioni avrebbero dovuto essere comprate Climate Change Capital e dalla banca olandese Rabobank.