[30/03/2010] News
LIVORNO. Oggi la corte d'appello di Parigi ha leggermente aumentatogli indennizzi per le parti civili del processo per il naufragio dell'Erika da parte della Total e del Rina italiano portandoli dai precedenti 192,5 milioni di euro a 200,6 milioni. Ma a ha anche esonerato la Total dal pagamento di nuove indennità. Stesso aumento e condanna anche per l'armatore Giuseppe Savarese e il gestore Antonio Pollara: 75.000 euro. La Corte ha anche condannato gli inquinatori al risarcimento delle spese per le 80 parti civili: in totale 3,2 milioni di euro.
Il naufragio dell'Erika, diretta in Italia per rifornire centrali elettriche, è avvenuto il 12 dicembre 1999 al largo di Finistère e gli idrocarburi pesanti contenuti nella stiva hanno inquinato 400 km di coste e ucciso almeno 150.000 uccelli.
Nel 2008, il tribunal correctionnel aveva condannato la Toal e la Rina, l'armatore Savarese e il gestore Pollara a versare 192 milioni di euro come indennizzi ad un centinaio di parti civili, 154 milioni dei quali allo Stato francese.
Al processo d'appello la Total aveva precisato di aver già versato a 38 parti civili «come gesto di solidarietà» 170 milioni dei 192. La corte d'appello ha ora confermato ce «Niente è più dovuto a queste parti civili», tra le quali c'è anche lo Stato». Ma, in considerazione del fatto che la Tootal era il mero noleggiatore dell'Erika, la compagnia petrolifera è stata esonerata dal pagamento dei rimanenti danni e interessi dovuti (30,6 milioni), perché la Convenzione internazionale Clc, «Canalizza la responsabilità delll'inquinamento da idrocarburi sul proprietario della nave».
Quindi la Total sarebbe colpevole solo di aver commesso un'imprudenza nel noleggiare l'Erika, e la responsabilità penale è quindi solo degli italiani : «Solo i signori Savarese, Pollara e la Rina possono essere citati per danni ed interessi dalle parti civili».
Che ci sia un accordo è evidente : il Consiglio della Total ha subito precisato che i 170 milioni di indennizzi già versati restano a « titolo di solidarietà» alle parti civili. Il processo è durato 7 settimane e sia la Total che il Rina e i due imprenditori italiani. Se la decisione sarà confermata dalla Corte di Cassazione, farà giurisprudenza per definire le eventuali responsabilità civile degli sversamenti petroliferi.