[01/04/2010] News toscana
FIRENZE. Per il 68% dei cittadini toscani la salute delle popolazioni umane dipende in larga parte (cioè, in termini percentuali, per il 60-100%) dalla qualità dell'ambiente, mentre per il 23% l'incidenza dello stato dell'ambiente sulla salute è tra il 30 e il 60%. Le criticità ambientali che destano preoccupazione riguardano principalmente il "quello che mangio" (48%) e "l'aria che respiro" (46%): seguono a distanza "l'uso non controllato di prodotti chimici (detersivi, diserbanti, vernici - 14%)", il traffico (10%), "quello che bevo" (6%), mentre il 20% dei cittadini della regione ritiene equivalenti tutti i problemi elencati.
Sono alcuni dei dati contenuti nell'indagine svolta, per conto di Arpat, dalla Fondazione sistema Toscana, che nella primavera 2009 ha sottoposto a interviste telefoniche 800 residenti toscani (metodo Cati) riguardo ai temi ambientali e alle attese nei confronti delle attività svolte dall'Agenzia di protezione ambientale.
Riguardo ai settori prioritari di intervento (definiti chiedendo agli intervistati di attribuire un punteggio da 1 a 5 ad ogni ambito a seconda dell'opinione riguardo all'urgenza di un'azione in materia), dalla ricerca emerge che il punteggio più alto (media 4,9 punti) è riferito alla categoria "smaltimento dei rifiuti (emissioni inceneritori, maleodorante discariche, ecc.) e inquinamento del suolo" e a quella "inquinamento dell'aria", mentre lievemente meno urgenti sono ritenuti l'inquinamento delle acque e la disponibilità idrica (4,8), il traffico (4,7) e ancora meno (4,6) le tipologie di inquinamento di tipo elettromagnetico, acustico e climatico. A questo proposito va riportato che, mentre i toscani si ritengono generalmente informati su quasi tutte le forme di inquinamento, si evidenzia una notevole carenza di informazione riguardo alle criticità annesse all'elettrosmog e ai cambiamenti climatici, riguardo ai quali le risposte "non so definire la gravità dell'ambito di inquinamento in questione" sono state rispettivamente il 15 e il 12,5%, mentre le risposte "non so" relative alle altre tipologie di impatto non hanno superato l'1%.
Ma perché, secondo i toscani, la questione-ambiente è di così ampia importanza, come testimonia anche il dato relativo al numero dei cittadini che la ritengono "molto importante", che è dell'88% rispetto ad una media sia italiana sia Ue del 64%? Lo studio Fst-Arpat indica che per il 54% dei toscani l'ambiente è una questione di sostenibilità dello sviluppo umano in senso generale, cioè si ritiene che il concetto di tutela dell'ambiente si sia diffuso "per garantire un futuro alla terra e ai nostri figli". Si tratta invece di una questione essenzialmente sanitaria per il 47% dei toscani (la domanda era a risposta multipla), principalmente economica per l'11%, principalmente politica per l'8%, e va aggiunto anche un cenno a quel 3% dei toscani per cui l'odierno radicamento delle questioni ambientali è "solo una moda".
Riguardo alle fonti di informazione sui temi ambientali, gli intervistati per via telefonica (l'indagine ha infatti avuto anche una componente di interviste online, che sono state però trattate come caso a parte per ovvi motivi di rappresentatività del campione) hanno indicato "la televisione e la radio" come principale (69%) fonte, seguita dai quotidiani (10%), da "altre fonti non specificate" (8%), da internet (6%) e dalle pubblicazioni (3%). Il dato relativo a internet come fonte principale di notizie ambientali balza invece largamente al primo posto (40%) per coloro che hanno risposto online al questionario (e che quindi sono più "in confidenza" con l'utilizzo della rete, oltre che tendenzialmente caratterizzati da un maggior grado di istruzione rispetto al campione raggiunto con interviste telefoniche), che come fonti secondarie utilizzano i quotidiani (17%), le pubblicazioni (12%), i convegni (10%) e infine la tv-radio (10%) e i conoscenti/amici (4%).
Riportato il "cosa dicono" i toscani, vediamo ora cosa "fanno" in prima persona, cioè quali pratiche siano le più adottate: emerge, a questo riguardo, che l'86% del campione dichiara di praticare generalmente la raccolta differenziata (e, a questo proposito, citiamo anche i dati settoriali dell'indagine campionaria 2009 della Regione, che indicano nel 91% coloro che differenziano carta e vetro, di fronte ad un 90% che differenzia la plastica, mentre valori inferiori - pile/batterie 82%, farmaci 80%, organico 74% - investono le altre principali tipologie di materiali differenziabili dalla popolazione comune). Cifre significative coinvolgono anche coloro che "pongono attenzione ai consumi elettrici" (36%), "ai consumi idrici" (19%) e che bevono acqua dell'acquedotto (18%), mentre valori molto più bassi riguardano i toscani che pongono in atto modalità di consumo critico (il 5% compra cibi biologici e/o si fa scrupolo di scegliere merci con ridotto imballaggio), che si limitano volutamente nell'uso del mezzo privato (5%) o che utilizzano mezzi pubblici, bici o vanno a piedi (4%).