[02/04/2010] News
LIVORNO. Sierra Club si è congratulata con l'Envirnmental protection agency Usa (Epa) per la decisione di non consentire l'apertura di miniere a cielo aperto sulle montagne, che dovrebbe proteggere le comunità locali e le vie navigabili. La decisione dell'Epa (Statement on the Issuance of Further Guidance on Mountaintop Mining) rende infatti molto difficile realizzare miniere accanto a corsi d'acqua e quindi secondo gli ambientalisti «limita severamente la più devastante forma di miniera di carbone».
L'amministratrice dell'Epa Lisa P. Jackson, spiega: «Negli ultimi 15 mesi abbiamo trascorso una parte significativa del nostro tempo ad affrontare le questioni riguardanti le miniere di carbone di superficie. Ci sono opinioni forti da parte di tutti in questo dibattito e abbiamo lavorato sodo per raggiungere tutti i soggetti interessati. Un punto che sottolineo è la responsabilità dell'Epa nell'ambito del Clean Water Act, e siamo impegnati a soddisfarla in modo inequivocabile e con responsabilità per quanto riguarda le miniere di montagna. Noi crediamo che questo principio sia stato applicato con coerenza nella nostra rassegna di tutti i permessi per le minieredi carbone di superficie del carbone. Ma vogliamo essere chiari e coerenti sulle aspettative e sui punti di riferimento da comunicare a Stati, industria ed opinione pubblica interessati dalle ricadute dei nostri permessi».
Al centro della nuova direttiva c'è una grande mole di dati scientifici che dimostrano che il degrado degli ecosistemi negli Stati che condividono I monti Appalachi è provocato dalle miniere montagna e il documento spiega a quali siano i parametri di valutazione che l'agenzia utilizzerà per assicurare che l'estrazione in montagna consenta pienamente di tutelare le acque e le comunità locali del bacino. Descrive le informazioni richieste dall'Epa valutare le concessioni minerarie ed I cambiamenti nelle pratiche estrattive delle miniere in attività e le operazioni che si ritiene possano ridurre l'impatto dei progetti potenzialmente dannosi.
La Jackson ha sottolineato un altro aspetto: «Vorrei aggiungere che, anche se i nostri studi sono focalizzati sugli impatti ambientali delle miniere di carbone di superficie, siamo profondamente preoccupati per le prove emergenti dei potenziali impatti sulla salute. Questo è un settore che merita un'analisi più approfondita. Recenti studi hanno rintracciato i collegamenti tra miniere montagna e la presenza di contaminanti pericolosi, cancerogeni e altri inquinamenti nell'acqua che viene utilizzata per bere, nuotare e pescare. E' nostra speranza che queste ulteriori linee guida eviteranno sia l'impatto a breve che a lungo termine delle miniere di montagna sull'ambiente e che serviranno ad attenuare i possibili rischi per la salute a loro associati».
Chiudendo la presentazione della direttiva l'amministrazione dell'Epa ha ricordato che «Abbiamo bisogno di guardare all'intero lifecycle del carbone, dall'estrazione di incenerimento. Le pratiche di estrazione sostenibile contribuiranno ad aumentare la nostra indipendenza energetica nazionale, senza causare danni significativi ed irreversibili alle comunità locali. Ottenere questo è importante per gli americani che si affidano al carbone a prezzi accessibili per le loro case e per le imprese, così come per le comunità che contano sui posti di lavoro del carbone e su un ambiente vivibile, sia durante l'attività che dopo che le società minerarie e del carbone si siano spostate in altri siti».
Per Michael Brune, il direttore esecutivo del Sierra Club, «La nuova politica rappresenta l'intervento più significativo che abbia mai adottato l'Amministrative per affrontare la rimozione delle miniere di carbone di montagna. L'annuncio conferma l'impegno dell'amministrazione Obama per la scienza e la giustizia ambientale e per le comunità e le aree naturali dell' Appalachia. Dobbiamo anche applaudire l'Epa per aver riconosciuto gli impatti negativi per le comunità dei monti Appalachi, che hanno sofferto abbastanza a lungo dagli effetti dello smantellamento delle montagne. Dopo anni che l'industria carboniera ha fato buchi all'aria aperta nei monti Appalachi, questi nuovi orientamenti riducono la distruzione causata dagli escavi delle montagne e le comunità saranno in grado di concentrarsi sulla costruzione di una economia ad energia pulita. Tragicamente, le compagnie minerarie hanno già sepolto circa 2.000 chilometri di corsi d'acqua degli Appalachi sotto mucchi di rifiuti tossici e detriti».
L'annuncio odierno è quindi per il Sierra club un passo importante verso la protezione del patrimonio naturale dell'Appalachia. «Se applicata efficacemente e con forza, questa politica potrà in gran parte impedire alle imprese del carbone di scaricare nei corsi d'acqua I rifiuti proveniente dall'estrazione. Chiediamo alle altre agenzie, comprese l'Amy Corps of Engineers, l'Office of Surface Mining e il dipartimento degli interni, di seguire l'esempio dell'Epa e di fare i propri passi per proteggere le comunità e le risorse idriche della regione».