[02/04/2010] News toscana
FIRENZE. Rischia di fermarsi il progetto per i lavori di riduzione dell'erosione a mare a Punta Ala, a causa delle "rigidità" del Patto di stabilità. «Una vera spada di Damocle che pesa sulla testa di tutti gli Enti locali- ha dichiarato Fernando Pianigiani, assessore alle Infrastrutture della provincia di Grosseto- Le risorse ci sono, ma rischiamo di non poterle spendere e di veder tutto bloccato a causa dei rigidi vincoli del Patto di Stabilità. Mi auguro che da qui a settembre qualcosa cambi. L'impegno profuso da provincia e comune di Castiglione della Pescaia nell'affrontare l'emergenza erosione a Punta Ala è stato massimo, sin dall'inizio abbiamo lavorato in stretta sinergia consapevoli dell'importanza che questo tratto di litorale riveste dal punto di vista ambientale e turistico».
L'intervento consiste nell'installazione, nel tratto di mare antistante la spiaggia di Punta Ala, di sacchi e tubi in geocomposito, riempiti di sabbia, che servono per chiudere i varchi tra le rocce naturali della panchina, considerati dagli studi, le principali vie di fuga della sabbia che viene trascinata dalle correnti marine. Si tratta di realizzare delle barriere soffolte e quindi a basso impatto ambientale e paesaggistico.
«La provincia conta di partire alla fine della stagione balneare con le opere di protezione da realizzare a mare- ha continuato l'assessore- La Regione, infatti, lo scorso 3 marzo, ha emesso il decreto numero 828 con il quale si conclude con esito positivo (esclusione dalla V.I.A.) l'iter di assoggettabilità ambientale a cui è stato sottoposto il progetto definitivo. A questo punto, dato che la provincia ha ottemperato alle prescrizioni richieste in questa fase dalla Regione, ci aspettiamo che nella conferenza dei servizi del prossimo 14 aprile il progetto venga approvato definitivamente. Un passaggio fondamentale per poter partire con i lavori» Patto di stabilità permettendo. L'amministrazione provinciale ha inoltre informato che ha richiesto alla Regione ulteriori finanziamenti per completare il ripascimento, dato che i lavori previsti non sono comunque risolutivi. «In tutto servirebbero solo per questa zona 300 mila metri cubi di sabbia per un investimento che sfiora i 10 milioni di euro» ha concluso Pianigiani.