[06/04/2010] News toscana
FIRENZE. Una migliore logistica dell'annuale festa della antiche burraie (22-23 maggio), la messa in opera di un impianto fotovoltaico «i cui proventi saranno utilizzati per la manutenzione ordinaria e la gestione del parco», e la promozione del "turismo a km zero", intervento finalizzato a «favorire, secondo le stesse linee guida della Regione, un turismo che non consuma, che rivaluta l'immenso patrimonio naturale, culturale, storico e paesaggistico a pochi passi da casa o dall'albergo e che mette in rete le eccellenze di un territorio ricchissimo».
Sono i tre progetti che, si legge in un comunicato, sono stati predisposti dal comune di Pontassieve per l'adeguamento dell'area naturale protetta di interesse locale (Anpil) di S.Brigida-poggio Ripaghera, estesa per 470 Ha sul massiccio del monte Giovi, che separa la bassa valle della Sieve, il Mugello (cioè l'alta valdisieve) e le vallate situate a nord-est dell'abitato di Firenze. Un'area che, per motivi paesaggistici, storici (vi sono infatti rinvenibili numerose testimonianze della lotta partigiana), artistico-culturali e biologici (sono presenti faggete situate al di sotto dei loro consueti limiti altitudinali, oltre a formazioni uniche in Italia di Cistus laurifolius) è una delle più significative zone di ambiente collinare-montano dell'intera provincia di Firenze.
La giunta comunale di Pontassieve ha stanziato 22.000 euro per i tre progetti e chiesto alla Provincia un finanziamento di 75.000 euro: per il solo impianto fotovoltaico (le cui dimensioni e posizionamento non sono specificati) il costo stimato è sui 65.000 euro.
Particolarmente interessante è l'aspetto relativo alla messa in opera del progetto "turismo a km zero": si tratta, almeno nelle dichiarazioni rilasciate dall'assessore all'Ambiente Leonardo Pasquini, di un progetto che dovrebbe portare nel tempo alla «messa in rete» delle «tre Anpil di Pontassieve, di Fiesole (monte Ceceri) e di Firenze (torrente Mensola)», aree che oggi, ricorda il comune, «sono oggi gestite dai rispettivi comuni attraverso degli appositi regolamenti, ma la cui influenza rimane ancora molto limitata».
L'obiettivo è quindi quello di «fare massa critica delle tre aree e metterle a disposizione di Firenze e dell'intera area metropolitana, attraverso un grande corridoio ecologico», elemento che «consentirebbe di centrare molti ambiziosi obiettivi della regione Toscana, della provincia di Firenze, e quindi della sostenibilità ambientale metropolitana».
Il progetto "turismo a km zero" (nell'accezione che il termine, già utilizzato in altre regioni per iniziative analoghe, acquisisce in Toscana) è quindi da considerarsi un'infrastruttura immateriale destinata alla messa in rete di aree naturali protette di interesse locale: proprio quel tipo di aree protette che più necessitano, da parte del Pubblico, di un forte sostegno in direzione dell'aumento dell'interconnessione reciproca sia fisica (in senso ecologico, con i corridoi, e riguardo ai collegamenti "umani" in direzione della realizzazione di greenways) sia immateriale, oltre del contenuto di informazione ad esse associato.