[06/04/2010] News
LIVORNO Stamattina 8 attivisti di Greenpeace hanno smontato le rotaie della ferrovia che collega la centrale nucleare di Tricastin e la ferrovia di Pierrelatte (Drôme). Altri tre attivisti si sono incatenati ai binari. «Questa via - spiega Greenpeace France - doveva accogliere stamattina il convoglio di scorie nucleari francesi in partenza per Le Havre, dove la nave russa Kapitan Kuroptev, le attende per prendere il mare fino a San Pietroburgo. Le forze dell'ordine e gli industriali cercano una soluzione per far partire il convoglio...».
I due blitz di oggi fanno parte di una serie di azioni che Greenpeace ha messo a segno in Francia e Russia dall'inizio dell'anno per far cessare le esportazioni di scorie: 24 gennaio, blocco per tre volte del convoglio ferroviario di scorie a Cherburg; 16 febbraio, blocco del treno direttamente alla partenza dall'impianto di Tricastin; 11 marzo, blocco del convoglio di scorie nella région parisienne, nella ferrovia di Valenton; 12 marzo, tentativo di bloccare una nave nel porto di Montoir, in Bretagna; 17 marzo, blitz in Russia davanti alla sede di Areva; 24 marzo, sit-in davanti all'ingresso dell'ambasciata di Francia a Mosca.
I blitz degli ambientalisti stanno facendo saltare i nervi all'industria nucleare: il primo aprile Greenpeace France ha ricevuto una convocazione davanti al Tribunal des référés su richiesta di Eurodif et Tni, due filiali di Areva, che chiedono di proibire agli ambientalisti di manifestare la loro opposizione all'esportazione di scorie nucleari verso la Russia. La prima udienza ha avuto luogo oggi alle 8,30 al tribunale di Le Havre, proprio in concomitanza con l'ennesimo blitz di Greenpeace che invece di essere intimorita ha evidentemente alzato il livello dello scontro.
«In piena controversia sulla legalità delle esportazioni delle scorie nucleari verso la Russia - si legge in un comunicato di Greenpeace France - gli industriali chiedono alla giustizia di offrir loro un paravento. Nella notte la Kapitan Kuroptev è attesa nel porto di Le Havre (Seine-Maritime) e venerdi (9 aprilel) è la Mikhail Lomonosov che deve arrivare nello stesso porto. Queste due navi caricheranno a bordo dei nuovi carichi di scorie nucleari provenienti da Tricastin e con destinazione Russia. Se io carichi arriveranno...».
Secondo Areva ed Edf, l'uranio impoverito inviato in Siberia non è classificabile come rifiuti, ma viene spedito in Russia per essere arricchite rinviato in Francia. «Le cifre ufficiali sui flussi di materia tra la Francia e la Russia dell'Haut Fonctionnaire de Défense pubblicati a dicembre 2009 provano che Areva ed Edf non dicono la verità - afferma Greenpeace - Dal 2006, 33.000 tonnellate di uranio sono state esportate verso la Russia mentre solo 3.090 tonnellate hanno fatto il cammino inverso. Dove sono le 30.000 tonnellate mancanti ?
Nessuno lo può dire (anche se tutti lo sanno: in Siberia e all'aperto) perché queste esportazioni di scorie in Russia sarebbero illegali se fossero qualificate per quel che sono almeno al 90%: rifiuti radioattivi.
«Le industrie del nucleare ne escono fuori con una menzogna, parlando di materie valorizzabili, mentre tutto prova che questi materiali sono stoccati in Russia». Per impedire questo traffico interstatale col trucco autorizzato da due governi e gestito da industrie nucleari statali, Greenpeace ora smonta i binari per smontare le bugie.