
[03/08/2009] News
LIVORNO. L'Australia Meridionale, uno dei 6 Stati che insieme al Territorio del Nord ed al distretto federale formano l'Australia, ha designato i confini di 19 parchi marini che così coprono il 44% delle sue acque costiere. Le perimetrazioni proposte dal governo di Adelaide erano state sottoposte alle osservazioni dell'opinione pubblica a gennaio e in 6 mesi ne sono arrivate ben 2.300, la grande maggioranza delle quali a supporto dell'istituzione delle Aree marine protette (Amp), molte frutto di una cyber-azione organizzata dalla Wilderness Society, un'associazione ambientalista australiana.
La proclamazione finale dei perimetri diminuisce solo del 2% la proposta avanzata dal governo del South Australia che ha respinto le pressioni e l'opposizione di potenti lobby economiche dello Stato. Wilderness Society sottolinea che «Quellas del South Australia è in gran parte una vita marina unica, molto di più di quella della Grande Barriera Corallina: fino al 90% delle specie che ci vivono si trovano solo qui e in nessun altro luogo, ma la regione era quasi completamente senza protezione. Questi perimetri esterni sono un ottimo inizio, ma la vera preoccupazione è quel che accadrà all'interno dei confini. Il modello di parchi marini scelto dal governo è chiamato "multiple-use", significa che un sistema di zone diverse offrirà in ogni parco una scala di protezione per l'ambiente marino. Le "Sanctuary zones", dove sono proibite la pesca e le ricerche minerarie , sono le reali aree marine protette».
Insomma, anche l'Australia Meridionale, dall'altra parte del mondo, sembra aver scelto il modello di Amp "italiano". «I Santuari marini, come i parchi nazionali sulla terra - spiegano gli ambientalisti australiani - sono necessari per creare un rifugio per la nostra vita marina unica, aiutando a garantire la sua sopravvivenza a lungo termine. E' assolutamente essenziale che I parchi marini del South Australia forniscano davvero una effettiva protezione per le nostre coste ed oceani e non si faccia finta che siano parchi con insignificanti zone santuario».
Tutto si giocherà con i piani di zonizzazione che dovranno essere redatti per ognuna delle nuove 19 Amp entro due anni. Secondo Julie Pettett, Julie Pettett, a capo del Conservation council of South Australia, il ministro per l'ambiente dell'Australia Meridionale, Jay Weatherill «dovrebbe essere elogiato per aver dimostrato la sua leadership e per aver messo il futuro delle coste e degli oceani del Sud Australia davanti all'opposizione degli interessi di parte. L'economia regionale potrà beneficiare di parchi marini. Ben progettati con adeguate sanctuary zones che aiutino a ricostituire gli stock ittici e che forniranno un grande impulso al settore turistico».
Ruth Beach, dell'Environmental defender's Office of South Australia, sottolinea che il «Il Programma parchi marini é la più significativa iniziativa di salvaguardia che si sia mai vista in questo Stato. La grande questione che si pone ora è la zonizzazione: il governo continuerà ad esercitare una reale leadership fornendo una protezione efficace ad una vita marina unica, o prevederà parchi finti che consentiranno ancora il "business as usual"?».