[08/04/2010] News toscana
FIRENZE. Comune e provincia di Pistoia insieme per salvaguardare il territorio collinare dall'erosione. Saranno realizzati nelle prossime settimane una serie di interventi su fossi e rii che passano al di sotto di strade comunali e che necessitano di una manutenzione straordinaria per garantire il normale deflusso delle acque ed evitare fenomeni di alluvionamento. Si tratta di quattro diversi progetti volti a ripristinare l'attraversamento idraulico stradale, per un importo complessivo di 41mila euro, finanziati dal servizio difesa del suolo e demanio idrico della provincia.
Nello specifico si interverrà in via della Sega in località Campiglio, in via del Vivaio nella Valle del Reno, in via di Campognana, sempre nella Valle del Reno e via Gremignani in località La Cugna. Si realizzeranno opere idrauliche (utilizzando i materiali presenti sul posto) che hanno lo scopo di garantire una adeguata difesa del suolo da fenomeni erosivi che sono assai frequenti nei corsi d'acqua del reticolo secondario della collina e che sono molto diffusi proprio in questa parte del bacino del torrente Ombrone.
I lavori eseguiti da ditte locali, partiranno nel mese di maggio, ed in parte serviranno a liberare l'alveo dei torrenti dai detriti fangosi e dalle piante ed arbusti che si sono accumulati e che rendono difficoltoso lo scorrimento delle acque. «La salvaguardia del territorio - ha dichiarato l'assessore all'assetto idrogeologico Mario Tuci (Nella foto) - passa certamente da interventi di grande portata come sono quelli che andremo a realizzare sull'Ombroncello, o come quelli ancora più consistenti sull'invaso di Gello e dei Laghi Primavera. Tuttavia esiste un altro tipo di cura, quella che consiste nel tenere efficiente il reticolo idraulico cosiddetto minore, che solo apparentemente è meno importante, perché in realtà è con una visione complessiva, tenendo insieme grandi opere e manutenzioni, che possiamo operare efficacemente per la tutela del territorio».
Giusto, a patto che venga sempre fatta, in tutti i casi, un'analisi costi-benefici di ogni singolo progetto e che venga anche considerata l'"opzione zero", cioè del non intervento, atto a favorire il ripristino naturale che non di rado è il più idoneo proprio nel reticolo idrografico cosiddetto minore.