[09/04/2010] News toscana
FIRENZE. Nel corso del workshop organizzato oggi dalla sezione fiorentina di Aci (vedi l'altro articolo di oggi - link in fondo alla pagina) è stato l'intervento del presidente di Ataf, Filippo Bonaccorsi, a riportare la questione metropolitana al centro dell'attenzione: secondo Bonaccorsi, infatti, Firenze è una città dove tuttora «è molto più comodo, tranne eccezioni, muoversi in auto che utilizzando il tpl» e peraltro è anche «una delle aree metropolitane con più partite Iva, il che significa in poche parole che a Firenze tanti, per lavoro, usano in primo luogo l'auto proprio per motivi legati alla tipologia di lavoro svolta, mentre il lavoro dipendente, più portato al pendolarismo o comunque all'utilizzo del tpl, ha un incidenza minore nell'attivazione di flussi di mobilità».
Questo dato, secondo Bonaccorsi, è confermato anche da quello relativo ad Ataf, che «dal 2005 perde costantemente passeggeri, in una misura di 6000/anno», mentre alla stesso tempo le immatricolazioni di auto, «al netto di quelle ritirate, crescono in città di circa 6.000 unità a semestre», per un incremento - in termini di sole immatricolazioni - del 22% rispetto allo stesso periodo dell'anno passato: nello stesso periodo - ha ricordato Bonaccorsi citando un dato che Aci ha però avvisato essere «da interpretare» - «le immatricolazioni a Milano sono calate del 20%, e del 40% a Roma».
Ma la situazione è in evoluzione, secondo il presidente di Ataf, e il primo dato positivo è legato all'attivazione della tramvia, che «con la sua media di 32.000 passeggeri al giorno sta riportando il totale degli utenti del tpl nell'area fiorentina ai circa 230.000 del 2006» (il dato relativo ai soli bus è attualmente sui 192-194.000 passeggeri/giorno, nda). Il tram, ha proseguito, «è l'unico mezzo realmente sostenibile, sia dal punto di vista economico che da quello ambientale, e rappresenta una delle tre modalità di offerta di trasporto pubblico che realmente possono fornire ai cittadini un'alternativa all'uso dell'auto»: le altre due modalità fondamentali, secondo Bonaccorsi, sono «il sistema di Brt ("bus rapid transit", da noi chiamate "linee ad alta mobilità", nda) e le ferrovie metropolitane: dai gangli che così si creano devono poi irradiarsi le linee su gomma, ma questa organizzazione va compiuta in primo luogo superando la - ormai vecchia - distinzione tra servizio urbano ed extraurbano. E attenzione» - ha concluso: «non mi sto riferendo ad un discorso societario e alle ipotesi di azienda unica: il superamento della distinzione urbano-extraurbano è un discorso soprattutto relativo all'organizzazione del servizio per la cittadinanza, e che andrà tenuto come fattore fondamentale nel prossimo bando (2010-2015) per il tpl nell'hinterland fiorentino».
La mobilità e in particolare la mobilità sostenibile, quindi, così come l'urbanistica (si pensi al recente accordo tra alcuni comuni della Piana per l'uniformazione dei piani strutturali), così come l'amministrazione (l'ipotesi di creazione della "Provincia metropolitana" e le nuove opportunità normative, ma anche la recente approvazione del masterplan del Parco della Piana) si pongono tutti come ulteriori tasselli di quel puzzle che, un giorno, vedrà - è sempre più probabile - la nascita di una vera amministrazione della Piana Fi-Po-Pt su base metropolitana.