[09/04/2010] News toscana
LACONA (Livorno). Il Comitato Amici delle Dune di Lacona, nato per acquisire e destinare all'uso pubblico e ad una corretta fruizione ambientale le dune di Lacona, nel Comune di Capoliveri, all'Isola d'Elba, che rappresentano l'ultimo sistema dunale dell'intero Arcipelago Toscano, lancia un nuovo allarme sulla necessità di intervenire con urgenza per evitare che il tratto centrale, il più prezioso ma anche quello probabilmente dove è in atto il degrado più accelerato, sia nuovamente venduto dagli attuali proprietari ad altri privati.
Nonostante il Comitato avesse avviato un'iniziativa di raccolta fondi per acquisire le particelle già in vendita e possibilmente anche gli immobili oggetti della stessa vendita, l'attuale proprietà di quell'area delle dune, dopo una lunga trattativa con il Comitato che aveva dimostrato la massima disponibilità ed avviato contatti con istituzioni, associazioni, nonostante iniziative pubbliche molto partecipate all'Elba che chiedevano il recupero ambientale delle Dune ed un loro ritorno alla proprietà pubblica, ha recentemente comunicato di avere un misterioso "compratore" che comprerebbe in blocco le dune e gli immobili costruiti negli anni scorsi.
Gli attuali proprietari hanno quindi deciso di non ritenere necessario attendere la raccolta fondi che il Comitato era pronto ad avviare né l'esito delle iniziative per ottenere finanziamenti europei e regionali (Life+ ed altro) e regionali che avevamo avviato trovando disponibilità.
Tutto questo nonostante le nostra iniziative per la difesa e la valorizzazione delle dune di Lacona avessero ottenuto non solo il sostegno dell'opinione pubblica elbana ma anche l'interesse del mondo scientifico, concretizzatosi nell'invito a diversi convegni per illustrare le nostre iniziative e l'unicità ambientale e paesaggistica delle dune di Lacona.
Il presidente del comitato, Francesco Mezzatesta, spiega che «L'area è infatti inserita nel Parco nazionale dell'Arcipelago Toscano e zonata come Zona B nel piano del parco recentemente approvato, il consiglio regionale della Toscana nel dicembre 2009 ha approvato all'unanimità una mozione che raccomanda alla giunta regionale "Di valutare l'opportunità di prevedere misure di protezione e di salvaguardia del sistema dunale di Lacona, raro esempio di ambiente naturale residuale" e il dibattito in aula ha evidenziato la necessità di inserire, per la presenza di habitat prioritari e di specie a rischio di estinzione, le dune di Lacona tra le Zone di protezione speciale (direttiva Uccelli) e Siti di interesse comunitario (direttiva Habitat) per il loro grande valore ambientale.
La stessa Ispra ha inserito le Dune di Lacona tra gli habitat costieri a rischio e di maggiore importanza naturalistica. Nel 2010, anno mondiale della biodiversità che culminerà con la conferenza internazionale di Nagoya alla cui preparazione il nostro Paese sta dando un forte contributo, e proprio mentre l'Unione Europea individua le dune costiere come uno degli habitat più importanti sia dal punto di vista della biodiversità che per la mitigazione degli impatti del cambiamento climatico che per la difesa delle coste, sarebbe impensabile che il cuore delle Dune di Lacona, la spiaggia più nota dell'Elba e certamente quella più frequentata dai turisti internazionali, fosse svenduta ad un privato che le acquisirebbe con il probabile intento di realizzare un'operazione immobiliare».
Gli Amici delle dune chiedono al ministero dell'Ambiente, al Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano, al Comune di Capoliveri, alla Regione Toscana ed alla Provincia di Livorno, che hanno sull'area competenze diverse ma che convergono tutte nella difesa della natura e della costa, di intervenire con iniziative comuni per evitare che le dune di Lacona subiscano un'ulteriore vendita e privatizzazione. Gli Amici di Lacona fanno l'esempio della villa romana di Giannutri diove un intervento della regione e poi quello del Ministero dell'Ambiente impedirono, attraverso il diritto di prelazione previsto dalla legge 394/91 nei parchi nazionali, la cessione dell'area archeologica ai privati.
«Questa sinergia - conclude il presidente del Comitato Mezzatesta - potrebbe permettere di superare l'ostacolo della mancanza e carenza di fondi, di bloccare la svendita in atto e di acquisire nuovamente alla proprietà pubblica le Dune di Lacona, accedendo poi ai finanziamenti europei disponibili per la salvaguardia ed il ripristino dei sistemi dunali. Il Comitato resta inoltre a disposizione per eventuali raccolte di fondi che la notizia dell'arrivo del "compratore" ci ha costretto a sospendere. Gli Amici delle Dune comunque non molleranno e promuoveranno tutte le iniziative necessarie per difendere le dune ed evitare qualsiasi speculazione».