[12/04/2010] News toscana

Dune di Lacona: in auto nel parco sulle violacciocche marittime

CAPOLIVERI (Livorno). L'11 aprile alcuni attivisti del Comitato degli amici delle dune di Lacona stavano mappando la splendida vegetazione che sta cominciando a fiorire nell'area dunale quando si sono imbattuti in alcune auto che erano e che hanno fatto rilevare ai proprietari delle auto che erano entrate e sostavano tranquillamente nella Zona B di un Parco Nazionale e in un ambiente con specie  protette dalle direttive habitat dell'Unione europea. «Se ci fosse bisogno di una conferma della pericolosità per il delicato ambiente delle Dune di Lacona di una gestione privata dell'area e di una loro prossima svendita - dice il Comitato -  basterebbe la presenza di auto lasciate entrare dal cancello lasciato, chissà perché, aperto di chi ha le chiavi del lucchetto. Ci mancavano solo le auto dentro lo spazio dove  crescono le Violacciocche marittime delle dune di Lacona per danneggiare la preziosa flora della zona. Più in là pare che alcuni turisti con bambini cogliessero.. i fiorellini!». 

Le auto sono state fatte poi uscire dalla zona dunale dagli esponenti del Comitato che hanno spiegato ai proprietari quali violazioni stessero commettendo. «E' chiaro - sottolineano gli Amici delle Dune - che non è pensabile che la sorveglianza  sia presente tutto il giorno anche se sarebbe auspicabile una maggiore presenza della Forestale. Se si vogliono salvare davvero le Dune di Lacona bisogna installare un'adeguata cartellonistica e soprattutto impedire l'accesso dei mezzi motorizzati al sistema dunale, cosa che evidentemente i proprietari  non sono in grado di fare, come dimostrano l'episodio dell'accesso delle auto, la presenza spesso rilevata di tracce di pneumatici e bivacchi sulle dune e i veri e propri raid motociclistici che non sono mancati in passato. L'unica vera soluzione sembra essere quella proposta dal Comitato Amici delle Dune: acquisizione al pubblico dell'area centrale e più degradata del sistema dunale con educazione e  sorveglianza fissa da parte di personale  alloggiato in zona e in grado di spiegare, convincere, sorvegliare e nel caso telefonare a chi di dovere. E' bene uscire dal solito scaricabarile  che consente a vandali consapevoli e a ignari turisti poco attenti  di continuare a distruggere un ambiente unico che è anche uno dei più importanti gioielli ecoturistici dell'isola d'Elba».

A proposito di scaricabarile, sulla questione della (ri)vendita delle Dune di Lacona è intervenuto anche il Sindaco di Capoliveri e Presidente della Comunità del parco nazionale dell'Arcipelago Toscano, Ruggero Barbetti, che in un'intervista al Tirreno  ha dichiarato che il Parco per acquistare la porzione delle Dune di Lacona ha a disposizione le risorse stanziate per l'acquisto della nuova sede e che forse è arrivato il momento di usarle, acquistando l'immobile e le dune di Lacona per farne una delle sedi del Parco.

Secondo Legambiente Arcipelago Toscano «La dichiarazione lascia abbastanza perplessi perché il Parco Nazionale ha dovuto trasferirsi solo qualche giorno fa nella sede dell'ex tonnara all'Enfola per l'impossibilità, fino ad ora di realizzare la propria sede nel compendio demaniale dell'ex Caserma Teseo Tesei della Guardia di Finanza, nel Comune di Portoferraio, bloccata da anni dalle richieste del Comune di farci un "polo scolastico". Solo un paio di giorni fa in Consiglio Comunale il Sindaco di Marciana, Anna Bulgaresi, ha annunciato che il Ministero dell'Ambiente avrebbe chiesto di realizzare una sede del Parco proprio nel suo Comune e proprio nel Paese di Marciana Alta, l'unico, insieme alla vicina Poggio, ad  essere compreso all'interno dei confini del Parco. Cominciamo a non capirci più nulla se non che tutto questo vorticare di sedi del Parco rischia di intorbidire ulteriormente la già poco edificante vicenda delle Dune di Lacona».

Per gli ambientalisti isolani chi potrebbe contribuire a sbrogliare la vicenda potrebbe essere proprio Barbetti «non solo in qualità di Sindaco del Comune nel quale ricadono le Dune di Lacona e che aveva oltre 5 anni fa ottenuto un finanziamento di circa 150 mila euro per la loro salvaguardia (mai speso dall'Amministrazione che ha gestito Capoliveri tra il 2004 e il 2009). Barbetti è stato anche il Commissario del Parco Nazionale che ha ottenuto il finanziamento per realizzare la sede del Parco alla Teseo Tesei e attualmente, in qualità di Presidente della Comunità del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano, pensiamo debba mettere d'accordo le diverse amministrazioni che "aspirano" ad avere una sede del Parco "distaccata" nel loro territorio. La cosa dovrebbe risultare abbastanza facile visto che sia il ministro dell'ambiente Stefania Prestigiacomo che la Sindaco di Marciana Bulgaresi sono dello stesso partito del Dottor Barbetti. Altrimenti il rischio è quello di scaricare le richieste di ospitare parti di sede del Parco a Lacona come vorrebbe Barbetti o a Marciana, come vorrebbe Bulgaresi, sul Parco e sulle Dune di Lacona. Forse - conclude Legambiente - un chiarimento tra i comuni elbani nella sede appropriata, la Comunità del Parco, farebbe bene a tutti, a cominciare dalle Dune».

Torna all'archivio