[12/04/2010] News
LIVORNO. L'ufficio stampa del monopolista statale del gas russo, Gazprom, dopo l'incontro tra il suo amministratore delegato Alexei Miller e quello dell'Eni Paolo Scaroni, ha annunciato che le due imprese energetiche hanno concertato i termini della loro partecipazione al progetto Elephant, in Libia. «Le parti prepareranno nei prossimi giorni un accordo appropriato da sottoporre all'approvazione del governo libico», si legge nel comunicato. Il giacimento "Eléphant" è stato scoperto nel 1997 e le sue reserve sono stimate in 68 milioni di tonnellate di greggio, la parte che toccherebbe a Gazprom è valutata in 2 miliardi di dollari.
Ria Novosti spiega che «Come precedentemente annunciato, nel quadro di uno scambio di azioni, la compagnia energetica italiana Eni trasmetterà a Gazprom la metà della sua parte (33% di tutto il progetto) nel giacimento petrolifero libico».
Oggi Paolo Scaroni ha anche presentato alla comunità finanziaria il Piano Strategico Eni 2010-2013: «Eni conferma come priorità strategiche una crescita di lungo termine della produzione superiore alla media dei Peer e il rafforzamento della leadership nel mercato europeo del gas, nonostante l'incertezza sulla ripresa del ciclo economico e la volatilità dei mercati energetici. Gli obiettivi di crescita saranno perseguiti facendo leva sul distintivo modello di business integrato, garantendo la solidità patrimoniale e la creazione di valore per gli azionisti».
L'azienda conferma la strategia di crescita della produzione di idrocarburi «con un tasso di incremento medio annuo di oltre il 2,5% nel periodo 2010-2013.» e che si basa su programmi di sviluppo per linee interne. «Oltre i quattro anni di piano, Eni prevede di mantenere un elevato tasso di crescita produttiva, con un incremento medio annuo oltre il 2% fino al 2016. Considerando uno scenario di 65 dollari al barile, nel 2010 la produzione è prevista in linea con quella del 2009 (assumendo gli stessi tagli Opec e le dismissioni programmate) e supererà i 2 milioni di barili nel 2013. La crescita sarà focalizzata nelle aree in cui Eni vanta una presenza consolidata, Africa, regione del Caspio e Paesi Ocse, e in nuove aree a elevato potenziale tra cui in particolare l'Iraq»
In 4 anni L'Eni intende mettere in esercizio 41 nuovi campi per circa 560.000 barili di petrolio equivalente al giorno nel 2013, di cui il 75% come operatore e spiega: «La nuova produzione risulterà profittevole con un prezzo del barile intorno ai 40 dollari grazie a: focalizzazione sulle attività convenzionali; qualità del portafoglio progetti; costi di esplorazione e produzione tra i più bassi dell'industria; economie di scala sui progetti di grande dimensione (giant)».
Per quanto riguarda il gas intende rafforzare la sua leadership nel mercato europeo, «facendo leva su relazioni consolidate con i Paesi fornitori, sull'accesso alle infrastrutture di trasporto internazionale e sulle capacità di trading potenziate dall'acquisizione di Distrigas. Nel quadriennio Eni aumenterà le vendite di gas a un tasso medio annuo superiore al 3%, con un target al 2013 di 118 miliardi di metri cubi di vendite e una quota di mercato in Europa superiore al 22%. L'EbitdaA pro-forma adjusted medio nel quadriennio sarà di 4,4 miliardi di euro per anno, grazie alla crescita stabile delle attività regolate e al rafforzamento delle attività commerciali. Questo risultato sarà raggiunto nonostante il venir meno del contributo dei gasdotti internazionali Tag, Tenp e Transitgas la cui cessione è prevista entro la fine del 2010».
Nel settore Refining & marketing (R&M) Eni «punta al rafforzamento selettivo del sistema di raffinazione, al miglioramento degli standard qualitativi delle attività commerciali e all'incremento diffuso dell'efficienza operativa, con l'obiettivo di conseguire un free cash flow positivo dal 2012.
Nella raffinazione Eni intende incrementare il grado di complessità e la flessibilità degli impianti e le rese in distillati medi, valorizzando le tecnologie proprietarie. Nel marketing Eni punta a consolidare la propria leadership in Italia e la presenza negli altri Paesi europei grazie ai programmi di fidelizzazione, all'introduzione del marchio Eni sulla rete e all'ampliamento dell'offerta dei prodotti non oil. In Italia si prevede di raggiungere una quota di mercato del 34% al 2013 in crescita di oltre due punti rispetto al 2009».
Per quanto riguarda l'efficienza ha un programma investimenti per 52,8 miliardi di euro nel quadrienni, con un incremento dell'8% rispetto al piano 2009-2012. «Questo incremento sarà interamente destinato al settore E&P per lo sviluppo di nuovi progetti, in particolare in Iraq e in Venezuela, che contribuiranno alla crescita produttiva nel quadriennio e negli anni successivi. Sul fronte dell'efficienza, Eni rilancia i target di riduzione dei costi a 2,4 miliardi di euro al 2013, incrementando del 20% i risparmi previsti nel piano precedente».