[13/04/2010] News
FIRENZE. Domani in Commissione agricoltura alla Camera dei deputati si voterà sull'articolo 43 della Legge comunitaria 2009 che prevede infatti la possibilità per le Regioni di modificare i termini massimi della stagione di caccia (1 settembre - 31 gennaio) previsti dalla legge quadro sulla caccia (Legge 157/92). In apprensione, per le notizie che potrebbero giungere da Montecitorio, le principali associazioni ambientaliste «Sarebbe veramente vergognoso se, nell'anno dedicato dall'Onu alla tutela della biodiversità, in Italia governo e maggioranza, invece di rafforzare le tutele e le sanzioni come sollecitato dalle Nazioni Unite, cedessero alle meschine pressioni di pochi ultrà della caccia presenti in parlamento, modificando le norme vigenti per regalare ai cacciatori più mesi di fucilate, contro il sentire prevalente e diffuso degli italiani» ha dichiarato Antonino Morabito, responsabile nazionale Fauna di Legambiente.
«E' vergognoso che il Parlamento inganni gli Italiani con una norma che, invece di diminuire la pressione venatoria come ci chiede l'Unione Europea, estende la stagione di caccia oltre i già lunghi 5 mesi attuali, deliberando così lo sterminio di milioni di uccelli migratori e la condanna sicura dell'Italia a pagare ingentissime multe per l'ennesima violazione delle leggi europee ed internazionali per la tutela degli animali selvatici» ha aggiunto Stefano Leoni, presidente del Wwf Italia. L'associazione del panda chiede la soppressione dell'articolo 43, ricordando l'incompatibilità assoluta del prolungamento della stagione venatoria con la direttiva europea 79/409/CE, con la Costituzione e con la Convenzione sulla biodiversità. «La soppressione definitiva di questa norma è l'unica risposta seria e legittima che il Parlamento possa dare. In caso di approvazione di questa legge, i milioni di italiani che sono rappresentati dalle oltre cento Associazioni che a febbraio hanno inviato un appello al presidente Berlusconi, sono pronti a mobilitarsi con ogni mezzo, compreso il referendum abrogativo» concludono dal Wwf .