[14/04/2010] News
FIRENZE. Il provvedimento sulla caccia ha avuto il via libera a maggioranza in commissione Agricoltura della Camera. Con 21 voti a favore e 17 contrari, il sub-emendamento all'articolo 43 della legge comunitaria, che consente alle Regioni di posticipare i termini del calendario venatorio dietro preventivo parere di validazione dell'Ispra (Istituto superiore per la ricerca e la protezione ambientale) è stato accolto.
Nello specifico il testo prevede che "fermo restando le disposizioni relative agli ungulati, le Regioni possono posticipare i termini in relazione a specie determinate e allo scopo sono obbligate ad acquisire il preventivo parere di validazione delle analisi scientifiche a sostegno delle modifiche da apportare, espresso dall'Ispra, sentiti gli equivalenti istituti regionali ove istituiti e riconosciuti dalla commissione Europea, al quale dovranno uniformarsi. Il preventivo parere dovrà essere reso entro 30 giorni dal ricevimento della richiesta''.
Inoltre è previsto il divieto di caccia per ogni singola specie ''durante il ritorno al luogo di nidificazione, durante il periodo della nidificazione e le fasi della riproduzione e della dipendenza degli uccelli''.
Il ministero dell'ambiente in base a quanto ha dichiarato il sottosegretario Roberto Menia dovrebbero essere intervenuto con una qualche mediazione ma che, per quanto è dato sapere, pare non spostare il merito delle questioni riportate dalle associazioni ambientaliste (vedi greenreport di ieri): «Noi da una parte vogliamo essere assolutamente coerenti con le normative europee e dall'altra la possibilità di questo "federalismo regionale delle aperture" non deve essere un far west e rispettare le limitazioni e i termini. Anticipare vuol dire anche chiudere prima, il tutto nel rispetto delle regole di vita, capacità riproduttiva e habitat delle specie».
Il ministero è convinto di avere salvato "capra e cavoli", vedremo quale sarà nei prossimi giorni la reazione del mondo ambientalista e animalista.