[15/04/2010] News toscana

Ricci (Legambiente): «Bene l'idea metrobus per Pisa, ma serve più coraggio contro il traffico privato»

PISA. In questi giorni è stato presentato a Pisa il progetto per la prima linea cittadina di metrobus a trazione elettrica. Lo scopo è quello di collegare la stazione centrale all'ospedale di Cisanello, in vista anche del suo futuro ampliamento e del trasferimento di alcuni servizi, tra cui la sede della provincia in via Bargagna.

Il percorso cittadino che raggiungerà Cisanello passando da via Benedetto Croce e piazza Guerrazzi, sarà guidato in un percorso protetto e preferenziale. Il sindaco Filippeschi, ha dichiarato di voler completare il piano di mobilità entro la fine del 2010 in previsione proprio di questa nuova arteria.
Abbiamo chiesto d'intervenire a Marco Ricci presidente del circolo di Legambiente di Pisa

Qual è il giudizio di Legambiente a proposito del sistema pisano dei trasporti pubblici?

«Inutile dire quanto sia arretrato il nostro trasporto pubblico, anche rispetto agli obiettivi sanciti nel Piano urbano del traffico. Sembra che qualcosa si stia muovendo. Ma manca ancora una logica integrata di sistema, e soprattutto manca il coraggio di sostituire il traffico privato con quello pubblico. Si pensa solo ad affiancarli, ma questo molte volte è impossibile».

Lo scopo di un sistema pubblico di mobilità, ormai non è più solo il semplice spostamento, ma offrire una valida alternativa che permetta al cittadino di far a meno del mezzo privato. A questo proposito come valutate l'effettivo operato delle linee ad alta mobilità?

«Le Lam sono sicuramente un punto positivo, ne vorremmo altre e sempre più efficaci. Anche in questo caso ci vorrebbe un piano complessivo, che preveda limiti al modello attuale e alternative. Qualcosa è stato già annunciato, ma finora non si è ancora mosso nulla».

Pensate che questo nuovo metrobus possa effettivamente ridurre lo spostamento con il mezzo privato da parte dei cittadini?

«Sicuramente va nella direzione giusta. È anche vero però che la Lam blu risponde già in parte a questa esigenza di mobilità, e vorremmo capire perchè si è deciso di concentrare tutti questi investimenti su quella linea.
Indubbiamente la tratta per Cisanello è strategica, servirà a collegare i due centri della città futura. Rimaniamo però con il dubbio che tutto sia in realtà finaslizzato a una politica delle "grandi opere" che permettono grandi annunci».

Pisa è una città affamata di collegamenti, la massiccia presenza di studenti privi di mezzi propri richiede un'alta frequenza di passaggi e un'ampia scelta di direttive . Quali sono le altre linee da potenziare negli spostamenti pisani?

«Questo è un altro nodo importante: siamo sicuri che convenga spendere tutti questi soldi nei collegamenti urbani? La città di Pisa è molto piccola, e probabilmente per i collegamenti interni basterebbe potenziare, in modo drastico, la mobilità ciclabile con cifre molto inferiori, per spendere invece le risorse per infrastrutture che colleghino Pisa con i comuni circostanti da cui vengono tutti i pendolari».

Il sindaco parla anche di riorganizzazione della pianta stradale, la riqualificazione dei lungarni e la chiusura di piazza Toniolo al traffico. Che ruolo pensate debbano avere i lungarni in questo orizzonte?

«Da anni noi sosteniamo di ripensare completamente la mobilità sui lungarni, non bisogna scordare mai che a Pisa, negli anni '80, vinse un referendum che chiedeva la chiusura del centro storico ai non residenti. Detto questo poi le dinamiche sono complesse e non è facile intervenire.
Quello che non ci convince è la schizofrenia di chi parla di mobilità sostenibile e poi dichiara di voler costruire nuove strade nella piana pisana verso la lungomonte e verso il litorale, e di chi concede alla nuova urbanizzazione aree vergini generando inevitabilmente nuovo traffico privato. Si tende ancora troppo ad agire per annunci, non confrontandosi con una seria pianificazione che punti a limitare fortemente il mezzo privato per gli spostamenti».

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