[15/04/2010] News
L’Italia e il piano nazionale Ue per l’energia: la proposta di Aper per centrare gli obiettivi 2020
La direttiva 2009/28 CE (direttiva) stabilisce un quadro comune per la promozione dell'energia da fonti rinnovabili, fissando obiettivi nazionali obbligatori per la quota complessiva di energia da FER sul consumo finale lordo di energia e per la quota di energia da fonti rinnovabili nei trasporti. La direttiva stabilisce, tra l'altro, norme relative:
- ai trasferimenti statistici tra gli Stati membri;
- ai progetti comuni tra gli Stati membri e con i paesi terzi;
- alle garanzie di origine;
- alle procedure amministrative;
- all'informazione e alla formazione;
- all'accesso alla rete elettrica per l'energia da fonti rinnovabili.
In vista dell'imminente elaborazione del piano nazionale di azione per l'adozione della direttiva, nonché in vista della prossima attuazione della stessa, il presente rapporto mira ad analizzare le condizioni affinché il sistema nazionale possa raggiungere gli obiettivi fissati dalla direttiva perseguendo la finalità dell'accettabilità industriale e sociale delle azioni che saranno intraprese al fine del conseguimento dei predetti obiettivi. Il percorso logico seguito, pertanto, parte dalla situazione attuale dello sviluppo del sistema di sfruttamento delle fonti rinnovabili, fino ad arrivare agli scenari energetici al 2020, passando dalle condizioni stabilite dalla direttiva e da alcune ragionevoli ipotesi.
L'accettabilità dal punto di vista industriale passa da azioni di efficientamento del sistema di produzione tese alla riduzione dei costi di produzione. L'accettabilità sociale passa dal contenimento del costo sostenuto per la promozione dello sfruttamento delle fonti rinnovabili nell'anno 2020 confrontato, in termini reali, con il costo sostenuto dai consumatori finali per il sostegno delle cosiddette produzioni incentivate nel 2009 (incluso quindi l'onere del meccanismo Cip6 anche per le fonti assimilate).
Se ne ricavano le seguenti conclusioni:
- il contributo delle azioni di efficientamento negli usi finali di energia riveste un ruolo fondamentale. Se da una parte la crisi che ha investito il mondo economico e produttivo dal 2008 ha comportato una riduzione dei consumi (attesa anche a livello tendenziale rispetto alle condizioni pre-crisi), sarebbe riduttivo considerare tale diminuzione dei consumi come un puro fattore positivo nell'ottica del raggiungimento degli obiettivi europei ; al di là, infatti, dell'attesa di ripresa del mondo produttivo, l'efficacia della strategia adottata per il raggiungimento dei target è una necessità primaria nell'ottica di sfruttare al meglio le risorse disponibili (e lo è ancor di più in un periodo di crisi);
- tra le diverse variabili che possono essere oggetto di manovra per il raggiungimento degli obiettivi europei, la produzione di energia elettrica ha dimostrato un ottimo grado di reazione alle politiche di promozione dello sviluppo delle fonti rinnovabili;
- gli incrementi attesi di produzione energetica non elettrica da fonti rinnovabili sono di dimensioni ragguardevoli (soprattutto se confrontati con quelli attesi per la produzione di elettricità da fonti rinnovabili) e riguardano forme di produzione fortemente diffuse sul territorio; il raggiungimento di tali incrementi potrebbe determinare un rilevante impatto sui modelli di consumo e sui modelli di distribuzione delle materie prime (si pensi solo alla conversione a biomasse dei sistemi di riscaldamento alimentai a gas naturale). Per quanto concerne invece il raggiungimento dell'obiettivo di utilizzo di fonti rinnovabili nei trasporti, si rileva la necessaria e rilevante importazione dall'estero;
- i documenti previsionali elaborati dagli Stati membri (Italia inclusa) a fine 2009, riguardanti i trasferimenti statistici e i progetti comuni, nonché gli eventuali regimi di sostegno comuni, hanno mostrato una tendenza alla copertura, per quanto possibile, dei diversi obblighi tramite il ricorso a risorse nazionali. Tuttavia, le disposizioni stabilite in materia dalla direttiva evidenziano la natura globale del fenomeno delle energie rinnovabili: lo sfruttamento della possibilità di realizzazione di investimenti in impianti di produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile in paesi esteri rappresenta, prima ancora che per la contabilità relativa al raggiungimento degli obiettivi, un'opportunità per le imprese di settore che vedono la possibilità di poter operare in altri mercati oltre a quello nazionale. Ciò però a patto che tale possibilità sia vista, come illustrato, un'opportunità di sviluppo industriale e non solo come la possibilità di evitare investimenti nazionali che, a fronte di obiettivi vincolanti, porrebbero l'Italia in una condizione di dipendenza dall'estero anche per le FER, nonché per i permessi di emissione di CO , oltre, come già avviene, per le fonti tradizionali di energia;
- un obiettivo sensibile di incremento di produzione elettrica da fonte rinnovabile (circa 44 TWh aggiuntivi rispetto al livello di produzione 2005) potrebbe essere ottenuto senza aggravi reali sui consumatori rispetto alla situazione 2009 (onere sostenuto nel 2009 per le produzioni incentivate stimato in circa 4,2 miliardi di euro) nell'ipotesi di efficientamento del sistema della produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile mediamente pari a circa il 30-35% in 10 anni. Alla ricerca della stabilizzazione dei costi bisogna, inoltre, associare i rilevanti benefici che deriveranno dallo sviluppo del settore delle fonti rinnovabili. Tale incremento di produzione di elettricità, alla luce del livello tendenziale di consumo e alla luce dei possibili interventi di efficientamento negli usi finali di energia potrebbe consentire rilevanti margini di manovra nello sviluppo dello sfruttamento delle fonti rinnovabili nella produzione non elettrica e nei trasporti;
- l'efficientamento di cui al punto precedente abbraccia tutte le componenti della filiera dello sviluppo delle fonti rinnovabili tra cui risultano incluse, oltre ad una riduzione dei costi di produzione:- una razionalizzazione delle procedure autorizzative;
- una razionalizzazione del quadro normativo sottostante alla promozione delle fonti rinnovabili per il quale si auspica l'elaborazione di un testo unico con criteri trasparenti e stabili nel tempo;
- un'efficace azione di formazione e di informazione.
- le analisi effettuate dimostrano che il raggiungimento degli obiettivi europei passano dal governo di numerose variabili che abbracciano diverse competenze (pubbliche e private) e a diversi livelli. Serve quindi che il piano di azione nazionale non si riduca ad un documento di pura programmazione, ma sia il frutto di un'azione concertata tra le diverse realtà la cui azione congiunta rappresenta la chiave del raggiungimento degli obiettivi;
- per quanto concerne le questioni riguardanti la rete elettrica si riscontra:
- un graduale processo di sostituzione del modello di produzione (da centralizzato programmabile a decentralizzato e non programmabile) che se anche non sarà mai completo raggiungerà comunque dimensioni sufficienti da comportare la necessità di valutare l'introduzione di nuove modalità di sviluppo e di gestione delle reti elettriche;
- un crescente livello medio di sfruttamento della rete di trasmissione esistente, fenomeno che, in certi casi ha già raggiunto dimensioni rilevanti tanto da comportare la necessità di pianificazione di urgenti interventi di sviluppo e la predisposizione di un quadro normativo per la gestione di ingenti quantitativi di elettricità da fonti rinnovabili non programmabili. Tale considerazione è ancor più importante alla luce dei potenziali sviluppi della produzione di elettricità da fonti rinnovabili attesa nel prossimo decennio;
- l'introduzione di soluzioni di smart grid comporta dei costi che potrebbero anche essere rilevanti per il sistema nazionale e che ricadrebbero sui consumatori elettrici attraverso le tariffe di trasporto: per tale ragione è indispensabile valutare attentamente la reale necessarietà ed entità di detti interventi in rapporto all'evoluzione della produzione di elettricità diffusa e alla cosiddetta capacity hosting della rete elettrica esistente procedendo ad un adeguamento graduale delle reti di distribuzione attuale che contemplino prima gli interventi possibili con le tecnologie già disponibili;
- anche la promozione della domanda di energia verde può giocare un ruolo fondamentale nello sviluppo del settore delle fonti rinnovabili in presenza di condizioni di trasparenza e di controllo di veridicità dei prodotti verdi offerti alla clientela.
Torna all'archivio