[15/04/2010] News

Wwf: «La biodiversità italiana: un’enciclopedia completa con troppe pagine strappate»

ROMA. "Il rapporto Ispra conferma che la biodiversità in Italia è come un'ottima enciclopedia, completa di tutti i volumi, ma di cui purtroppo molte pagine sono state strappate negli ultimi decenni: l'Italia è il Paese europeo più ricco di biodiversità, ma molte specie sono sull'orlo del baratro e rischiano di scomparire per sempre" è il commento del WWF Italia al rapporto dell'ISPRA pubblicato oggi.

Per specie simbolo come orso, lontra e uccelli come il capo vaccaio o l'aquila del Bonelli parliamo a volte di poche decine di esemplari o coppie. Ma la biodiversità, oltre che dal numero di specie, dipende fortemente dalla ricchezza delle popolazioni, e anche quando le popolazioni si frammentano e si riducono, come sta avvenendo in Italia, una grande quantità di biodiversità va perduta.

Secondo il WWF le scelte gestionali ed economiche di oggi faranno la differenza domani: "Nell'anno della biodiversità occorre mettere in atto tutti gli sforzi necessari per recuperare questo patrimonio inestimabile che non solo è fatto di specie, ma anche di ecosistemi in grado di darci i servizi ambientali fondamentali su cui poggiano tutte le nostre attività: fertilità del suolo, fornitura di acqua potabile e cibo, qualità dell'aria, prodotti forestali, salute e benessere, turismo e così via".

Oggi possiamo ancora operare per tutelare e gestire in maniera sostenibile i diversi e importantissimi ambienti naturali del territorio italiano, e quindi salvaguardare le popolazioni di grifone, pollo sultano, gobbo rugginoso, camoscio appenninico, orso bruno, lontra, aquila del bonelli, capovaccaio, pelobate fosco, storione, carpione, lampreda, rosalia alpina, macaone sardo e di molte altre preziose specie.

"Solo il cambio radicale della nostra politica di gestione territoriale - anche in riferimento a consumo di suolo, urbanizzazione selvaggia, infrastrutture impattanti e bracconaggio, per fare solo alcuni esempi - potrà consentire di mantenere all'Italia il suo primato per ricchezza di biodiversità".

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