[04/08/2009] News

Il disastro sudafricano del mais Ogm della Monsanto

LIVORNO. Gli agricoltori del Sudafrica stanno segnalando da tempo una inspiegabile mancanza di semi in tre diverse varietà di mais geneticamente modificati della Monsanto Corporation. Il Digital Journal riporta un'intervista ad un agricoltore che ha una fattoria nella provincia sudafricana del Free State «Non si può vedere da fuori se una piantagione è senza semi, bisogna aprire le foglie della  pannocchia per scoprire il problema». Oltre che nel Free State, la mancanza di grani nel mais Ogm è stata segnalata anche nelle province di  Mpumalanga e North West

La scomparsa dei semi sembra verificarsi solo per il mais che la Monsanto ha sottoposto a bio-ingegneria per aumentarne le rese e la resistenza all'erbicida Roundup. Secondo la Monsanto il fenomeno si è verificato a causa de fallimento dei processi di "underfertilization" in laboratorio e minimizza: «è solo problema  inferiore al 25% per le sementi di tre varietà di mais».

Su Natural News Marian Mayet, dell'Africa center for biosecurity contesta i dati della Monsanto e sostiene che alcune aziende hanno visto calare i loro raccolti dell'80%. Le spiegazioni del gigante agroindustriale non la convincono: «Monsanto dice che hanno fatto solo un errore in laboratorio, ma noi diciamo che la biotecnologia è un fallimento. Non è possibile fare un "errore" con tre diverse varietà di mais. Abbiamo avvisato per anni contro la GM-technology , avevamo avvertito  Monsanto che ci sarebbero stati problemi».

Il fallimento del mais Ogm ha prodotto milioni di dollari di mancate rese, visto che riguarda coltivazioni che si sviluppano su 82.000 ettari di mais e 280 tra i più colpiti dei 1.000 farmers sudafricani che hanno piantato il prodotto della Monsanto hanno chiesto alla multinazionale di essere indennizzati subito per il fallimento di questo Ogm che é risultato lussureggiante fuori e vuoto dentro.

Nico Hawkins, della Grain South Africa (Grain SA), una potente associazione di produttori agricoli, non demorde e conferma il suo appoggio agli Ogm: «Noi sosterremo qualsiasi tecnologia che permetterà di migliorare la produzione», si potrebbe dire che la fede non crolla nemmeno davanti all'evidenza di un fallimento che riguarda proprio il miglioramento della produzione. Ma Hawkins si dice «Soddisfatto per come la Monsanto ha gestito il caso. La Grain SA è stata strettamente coinvolta nelle "claims-adjustment methodology"» tra agricoltori e multinazionale.

Willem Pelser, un giornalista di Rapport, un settimanale afrikaans, scrive che la Monsanto ha immediatamente offerto compensazioni agli agricoltori delle 3 province colpite. La portavoce di Monsanto per il Sudafrica, Magda du Toit, ha detto a Pelser che «L'azienda si è impegnata a stabilire l'esatta entità del danno per le fattorie» e che ora non vuole fare ipotesi sull'entità delle perdite finanziarie subite.

Per l'amministratore di Monsanto in Africa, Kobus Lindeque, comunque «non ci sarà una revisione del metodo di produzione di sementi delle tre varietà coinvolte nel fallimento e si faranno le modifiche necessarie», poi ha negato che il problema sia stato in qualche modo causato dalla biotecnologia ed ha ribadito la tesi della mancata fertilizzazione durante il processo di produzione delle sementi, che comunque fa parte del processo di produzione biotecnologico.

La Mayet invece ha chiesto al governo sudafricano di avviare un'indagine sui fallimenti dell'agricoltura Ogm e di istituire un divieto immediato sulla coltivazione di tutti i prodotti Ogm in Sudafrica, che è stato uno dei primi Paesi, dopo gli Usa, a dare il via libero al mais geneticamente modificato e, come negli Stati Uniti ed a differenza dell'Ue, in Sudafrica non è obbligatorio specificare la presenza di prodotti Ogm sugli imballaggi. Solo la catena di supermercati sudafricani Woolworths ha deciso fin dal 2000 di non vendere alimenti Ogm.

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