[23/04/2010] News
FIRENZE. Il Consiglio dei ministri attraverso decreto legge, ha stoppato gli abbattimenti degli edifici abusivi in Campania (vedi link a fondo pagina) . La notizia ha fatto andare su tutte le furie Legambiente «Impedire le demolizioni significa dare il via libera al cemento illegale che in Campania rappresenta, insieme ai rifiuti, l'attività più redditizia per le organizzazioni criminali. Questo provvedimento è uno schiaffo alla lotta contro l'abusivismo che, come Sarno e Ischia insegnano, mina la sicurezza del territorio e mette a rischio la vita delle persone» ha dichiarato Sebastiano Venneri, vicepresidente di Legambiente.
Del resto sono ben presenti all'associazione ambientalista, ma anche alle forze dell'ordine, i dati contenuti nell'ultimo Rapporto Ecomafia, emblematici per far comprendere l'entità della devastazione del territorio campano: la regione compare stabile al primo posto nella classifica del cemento illegale con il 67% dei comuni sciolti per mafia dal 1991 a oggi a causa di casi di abusivismo edilizio.
Un caso nel caso è quello dell'agro sarnese nocerino, dove in tredici comuni con 285.662 abitanti su 158 chilometri quadrati, secondo i dati delle polizie municipali, sono stati cementificati illegalmente oltre 300 mila metri quadrati di terreno agricolo negli ultimi quattro anni. In quest'area inoltre negli ultimi 20 anni sono state denunciate più di 27 mila persone per abusi edilizi.
«Ci risiamo, da oggi in Campania si riscuote con gli interessi quello che è stato promesso in campagna elettorale- ha sottolineato Michele Buonomo, presidente di Legambiente Campania- Ancora una volta il lupo perde il pelo ma non il vizio. Abbiamo già dato mandato ai nostri legali di impugnare il decreto davanti alla Corte Costituzionale. Bloccare le ruspe per legge quando per anni, tra il silenzio della politica, si è permesso di tutto è il segnale peggiore che si possa dare ai cittadini onesti, ennesimo favore alle betoniere dei clan». A stridere rispetto ai dati suddetti riguardo agli abusi edilizi ci sono quelli sulle demolizioni informano da Legambiente: a Nocera Inferiore su mille ordinanze di demolizione emesse non ne è stata eseguita neppure una.
«In Campania più che sanatorie serve un concreto piano di edilizia sociale, di riqualificazione urbana e ambientale perché in un territorio dove l' 86% dei comuni è a rischio frane e alluvioni è una follia sanare il cemento selvaggio mettendo ancora più a rischio la sicurezza dei cittadini» ha concluso Bonomo.
Nonostante che gli eventi di dissesto del territorio con conseguenze anche drammatiche, non siano mancati pure recentemente, la memoria di chi governa pare piuttosto corta, come del resto quella dei cittadini che si lamentano dei danni, accusano inefficienze da parte dello Stato, però poi al momento del voto non danno segnali per un rinnovamento.