[26/04/2010] News toscana

La nuova giunta regionale: ottime scelte per l’ambiente, i parchi e la pianificazione

PISA. In più occasioni  avevo manifestato riserve e critiche sulla gestione della passata giunta sui temi dell'ambiente con particolare riferimento ai parchi, al paesaggio e al loro rapporto con la programmazione regionale. Anche per questo speravo che la nuova amministrazione  avviasse una fase diciamo pure correttiva a partire dalla ripartizione delle competenze in giunta.

Ora che la nuova squadra di Rossi è scesa in campo credo vada riconosciuto che la conferma dell'assessore Bramerini all'ambiente che questa volta però include anche i parchi da anni separati va nella direzione giusta. Ed anche l'incarico alla Marson per l'urbanistica e pianificazione del territorio che ha voluto presentarsi con una dichiarazione critica sulla vicenda di Monticchiello fa ben sperare.

Infatti Monticchiello più di altre vicende che pure non sono mancate in questi ultimi anni, evidenziò una sconcertante contraddizione nella gestione regionale che si accontentò di ‘comporre' le responsabilità tra Firenze e Roma, ma ignorò  che quella ‘villettopoli' tanto compromettente era stata prevista in un'area protetta regionale (ANPIL) con tanto di marchio Unesco che risultò per dimensione e caratteristiche del tutto insostenibile; da sola aveva una estensione superiore a quella complessiva dei tre parchi regionali toscani.

Ricordo questa vicenda di cui si è discusso fino alla noia perché l'esigenza di mettere mano finalmente ala nuova legge regionale sui parchi scaturiva anche se non principalmente da quella ‘mostruosità'  istituzionale che gettava più d'un ombra sulle ANPIL esperienza tipica ed esclusivamente toscana che nel loro complesso meritavano qualche revisione ma non certo quello ‘sputtanamento'. E invece come sappiamo due assessori ai parchi che si passarono il testimone non sono stati messi nella condizione di portare a termine gli impegni assunti dalla giunta ma naufragati clamorosamente a fronte di una concezione del governo regionale del territorio che non ha mai considerato il ruolo ‘speciale' dei parchi né regionali né nazionali.

Il Pit lo conferma e ancor più gli ambiti paesaggistici considerati non riconducibili ai parchi ma esclusivamente alle assemblee elettive. Il tutto mentre la talpa dei condoni e del fare i propri comodi lavorava e lavora  attivamente a Roma  per togliere ruolo, risorse e presenza ai parchi al punto di prevederne l'abrogazione (Calderoli) o il passaggio armi e bagagli alle province (documento elettorale dell'Upi che scambia gli organi di gestione delle deleghe regionali con i parchi previsti da una legge nazionale e tante leggi regionali per fare piani che altri non possono fare né punto né poco).

Ora che si è proceduto finalmente a unificare quel che poco saggiamente in passato era stato a lungo separato e che anche l'assessore all'urbanistica non sembra ignorare cosa non ha funzionato a Monticchiello, c'è da augurarsi che questa volta la legge sui parchi  riprenda rapidamente il suo cammino e soprattutto tagli il traguardo.

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