[26/04/2010] News
BOLOGNA. Sembra già lontano il 7 gennaio 2010, quando è esploso l'urlo di disperazione dei lavoratori extra comunitari a Rosarno, vessati e umiliati da condizioni di vita e di lavoro disumane. Non è una storia passata, ma una situazione tuttora presente in tante altre campagne italiane, dove convivono povertà, desiderio di riscatto dalla schiavitù attraverso il lavoro libero, insieme, purtroppo, a indifferenza, e avversione intollerante. In molti casi, le uniche forme di solidarietà presenti nei diversi territori sono quelle del volontariato civile e religioso, che certo da sole non possono affrontare e risolvere problemi così gravi. Nei tragici fatti di Rosarno, così come altrove, la violenza e l'ingiustizia non hanno colpito solo i lavoratori extra-comunitari. Hanno anche di colpo cancellato le tante esperienze di accoglienza della gente del luogo, dell'associazionismo civile e sindacale, delle parrocchie. Hanno messo in ombra gli esempi di agricoltura della Piana di Gioia Tauro e di tante altre zone della Calabria che della legalità, del rispetto della salute umana e dell'ambiente hanno fatto una ragione di vita e di sviluppo, a partire dall'agricoltura biologica praticata in cooperativa sui terreni confiscati alla ‘Ndrangheta.
Noi agricoltori e apicoltori, cooperative associazioni ed enti impegnati nell'agricoltura e nell'allevamento biologico, che sopratutto qui diventa anche sociale, ci rivolgiamo a tutti coloro che credono che una agricoltura fondata su principi ecologici, sul rispetto, l'equità e la legalità sia non solo possibile, ma auspicata e concretamente realizzabile.
Vogliamo che anche a Rosarno siano presenti espressioni e rappresentanze di quell'agricoltura italiana e calabrese, che considera indissolubile il legame fra il rispetto dell'ambiente, della salute e della dignità della persona umana.
Il razzismo e lo sfruttamento si prevengono e si combattono, oltre che con l'accoglienza e l'integrazione, anche e soprattutto con lo sviluppo sostenibile e responsabile dei sistemi produttivi locali, prevedendo la partecipazione diretta degli immigrati al processo di crescita del territorio, in un'ottica di effettivo riscatto sociale ed economico, promuovendo la valorizzazione dei beni confiscati alle mafie come "beni comuni" e come volano di un'economia legale e solidale.
Aderiamo alla manifestazione del Primo Maggio 2010 a Rosarno organizzata dai Sindacati, come segno non solo di solidarietà ai tanti lavoratori extra-comunitari che hanno subito e tuttora subiscono ingiuste condizioni di vita e di lavoro, ma per affermare che anche qui si produce un cibo libero buono, straordinario e rispettoso di tutti.
Per questo facciamo appello a tutte le organizzazioni che si sentono parte integrante del movimento dell'agricoltura ed allevamento biologico del nostro paese, alle singole imprese, ai loro lavoratori, ai tanti tecnici ed ai consumatori impegnati a partecipare attivamente ed unitariamente al Primo Maggio di Rosarno, rendendo attiva testimonianza delle loro esperienze di vita e di lavoro.
Per adesioni:
Sede ICEA Calabria: icea.calabria@icea.info
Alce Nero Mielizia Spa: info@alceneromielizia.it
Conapi Calabria: info@conapi.it
Valle Del Marro - Libera Terra - società cooperativa sociale: valledemarro@libera.it
Sottoscrivono:
Gaetano Paparella, Presidente ICEA
Maurizio Agostino, Responsabile ICEA Calabria
Lucio Cavazzoni, Presidente Alce Nero Mielizia
Diego Pagani, Presidente Conapi
Marcello Caruso, Consigliere Conapi Calabria
Giacomo Zappia, Presidente Valle del Marro Libera Terra
Antonio Gigliotti, Socio Conapi